La Commissione europea ha deciso oggi di registrare due ICE (Iniziative dei Cittadini Europei) relative a: "Avviare redditi di base incondizionati in tutta l'UE" e "Libertà di condividere". La Commissione ritiene le due iniziative giuridicamente ammissibili in quanto soddisfano le condizioni necessarie, ma in questa fase non ne ha ancora analizzato il merito. Se le iniziative otterranno un milione di firme in almeno sette Stati membri, la Commissione dovrà reagire entro sei mesi, decidendo se dare o meno seguito alla richiesta e giustificando in ogni caso la decisione.
Le iniziative:
"Avviare redditi di base incondizionati in tutta l'UE"
L'obiettivo
di questa iniziativa è "istituire redditi di base incondizionati in
tutta l'UE che assicurino a ciascuno la sussistenza e la possibilità di
partecipare alla società nel quadro della sua politica economica, […]
restando entro l'ambito delle competenze conferite all'UE dai trattati."
Gli organizzatori precisano che il reddito di base incondizionato
dovrebbe essere "universale", "individuale", "incondizionato" e
"sufficiente" e invitano la Commissione a presentare una proposta
relativa a questo strumento che ridurrebbe le disparità regionali.
"Libertà di condividere"
L'obiettivo
di questa iniziativa è "legalizzare la condivisione attraverso reti
digitali, per fini personali e senza scopo di lucro, di file contenenti
opere e altri materiali tutelati da diritto d'autore, diritti connessi e
diritto sui generis del costitutore di banche di dati, al fine di
bilanciare questi diritti degli autori e degli altri titolari di diritti
con il diritto alla scienza e alla cultura di chiunque." Gli
organizzatori invitano la Commissione a modificare la direttiva sul
diritto d'autore nel mercato unico digitale (2019/790), la direttiva
sulle banche dati (96/9/CE) e la direttiva sul diritto d'autore
(2001/29/CE).
Di cosa si tratta?
Prevista
dal trattato di Lisbona come strumento per dare modo ai cittadini di
influire sul programma di lavoro della Commissione, l'Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) è stata varata ufficialmente nell'aprile 2012.
Nel 2017 la Commissione europea ha proposto di riformare il processo e le nuove norme sono entrate in vigore il 1º gennaio 2020, rendendolo più accessibile e più semplice.
Una
volta registrata ufficialmente, un'iniziativa dei cittadini europei
consente a un milione di cittadini provenienti da almeno un quarto degli
Stati membri dell'UE di invitare la Commissione europea a proporre atti
giuridici nei settori di sua competenza.
Per essere ammissibile,
l'azione proposta non deve esulare manifestamente dalla competenza della
Commissione a presentare una proposta di atto legislativo e non deve
essere manifestamente ingiuriosa, futile o vessatoria né manifestamente
contraria ai valori dell'Unione. Sino ad oggi la Commissione ha registrato un totale di 74 iniziative dei cittadini e ne ha rifiutate 26.
In relazione alle iniziative in esame, a partire
dalla data di accoglimento dell'iniziativa e della relativa
registrazione (15 maggio 2020) e durante sei mesi, i promotori possono
avviare un processo di raccolta di firme a sostegno delle iniziative,
per il quale avranno a disposizione un anno. Se in questo periodo una o
entrambe le iniziative riceveranno un milione di dichiarazioni di
sostegno in almeno sette Stati membri, la Commissione dovrà reagire
entro sei mesi, decidendo se dare o meno seguito alla richiesta e
giustificando in ogni caso la decisione.
Per ulteriori informazioni
Sito web dell'iniziativa dei cittadini europei