La Commissione Europea ha adottato degli orientamenti per aiutare gli Stati membri ad attuare la direttiva sui servizi di media audiovisivi. Gli orientamenti offriranno uno strumento pratico per garantire la promozione delle opere europee di contenuto mediatico, sostenendo in tal modo la diversità culturale e offrendo ai consumatori europei una maggiore possibilità di scelta. Gli orientamenti contribuiranno inoltre a una migliore protezione degli utenti delle piattaforme di video on demand e per la condivisione di video, in particolare i minori, dall'incitamento all'odio e dai contenuti nocivi.
Gli
Stati membri dell'UE hanno tempo fino al 19 settembre 2020 per recepire
nelle rispettive legislazioni nazionali la direttiva sui servizi di
media audiovisivi riveduta. Gli orientamenti, pur non essendo
vincolanti, intendono contribuire all'attuazione e all'applicazione
armonizzate della direttiva. Forniscono il punto di vista della
Commissione sulle modalità con cui determinati concetti dovrebbero
essere applicati al fine di garantire un'attuazione coerente delle norme
sui media in tutti gli Stati membri.
Questi
orientamenti si inquadrano nel più vasto lavoro della Commissione volto
a definire più chiaramente le competenze e le responsabilità dei media
sociali e delle piattaforme online e sono complementari al prossimo
pacchetto relativo alla legge sui servizi digitali, sul quale è
attualmente in corso una consultazione pubblicaCerca le traduzioni disponibili del link precedente.
La Commissione ha adottato oggi due serie di orientamenti:
- Orientamenti sulle opere europee
La
direttiva sui servizi di media audiovisivi ha rafforzato gli obblighi
di promozione dei film e degli show televisivi europei nei servizi a
richiesta, i quali devono garantire una quota di contenuti europei pari
almeno al 30% del loro catalogo e dare risalto a tali contenuti. La
direttiva consente inoltre agli Stati membri, a determinate condizioni,
di imporre ai fornitori di servizi di media che, pur stabiliti in un
altro Stato membro, si rivolgono a un pubblico nel loro territorio di
contribuire finanziariamente alla produzione di opere europee.
Gli
orientamenti includono inoltre una metodologia raccomandata per il
calcolo della quota del 30% di contenuti europei in ciascun catalogo
nazionale, basata sui titoli dei film e delle stagioni di serie
televisive, e chiariscono inoltre le definizioni di "pubblico di modesta
entità" e di "fatturato di modesta entità", nell'ottica di esonerare i
piccoli fornitori dagli obblighi legati alla promozione di opere
europee, evitando così di pregiudicare lo sviluppo del mercato o di
ostacolare l'ingresso di nuovi operatori sul mercato.
- Orientamenti sulle piattaforme per la condivisione di video
La
direttiva sui servizi di media audiovisivi riveduta estende le norme
dell'UE in materia di contenuti illegali e nocivi alle piattaforme per
la condivisione di video, compresi i servizi come i media sociali per i
quali la fornitura di contenuti audiovisivi non costituisce la finalità
principale del servizio ma ne rappresenta comunque una funzionalità
essenziale. Di conseguenza, gli operatori online dovranno garantire,
analogamente agli operatori di media tradizionali, la tutela degli
utenti dall'incitamento all'odio e la protezione dei minori dai
contenuti nocivi.Le piattaforme online devono prendere iniziative contro
i contenuti segnalati, che incitano alla violenza, all'odio e al
terrorismo, e garantire che i messaggi pubblicitari e i prodotti
inseriti nei programmi destinati ai minori siano adatti a questo
pubblico.
In
tale contesto gli orientamenti forniscono agli Stati membri un insieme
di strumenti per aiutarli a valutare quali servizi online dovrebbero
rientrare nell'ambito di applicazione del quadro europeo per i media,
oltre a individuare un elenco di indicatori pertinenti che gli Stati
membri possono utilizzare per valutare se il contenuto audiovisivo sia
un elemento essenziale, e non solo secondario o accessorio, della
piattaforma online. Gli orientamenti tengono inoltre conto della natura
dinamica dell'ambiente delle piattaforme online e mirano pertanto a
garantire flessibilità sotto questo aspetto.
Contesto
La direttiva sui servizi di media audiovisivi rivedutaCerca le traduzioni disponibili del link precedente
(2020/13/UE) è stata adottata nel 2018 per affrontare i cambiamenti
intervenuti nel panorama mediatico in Europa. Contribuisce a creare un
contesto normativo più equo per tutti gli operatori di media audiovisivi
nell'UE e garantisce una maggiore protezione del pubblico che accede,
anche online, a contenuti di media audiovisivi.
La
direttiva estende inoltre alcune norme dell'UE alle piattaforme per la
condivisione di video, compresi alcuni media sociali e altri servizi per
i quali la fornitura di contenuti audiovisivi costituisce una
"funzionalità essenziale". Tali servizi sono tenuti ad adottare misure
per proteggere i loro utenti da contenuti illegali e nocivi. La
direttiva prevede obblighi rafforzati di promozione delle opere europee
per i servizi a richiesta, i quali devono garantire una quota di
contenuti europei pari almeno al 30% del loro catalogo e dare risalto a
tali contenuti.
La
direttiva richiede alla Commissione di fornire, ove necessario,
orientamenti sull'applicazione pratica del criterio della "funzionalità
essenziale" nella definizione di piattaforme per la condivisione di
video, sul calcolo della quota di opere europee e sulla definizione di
"pubblico di modesta entità" e di "fatturato di modesta entità", al fine
di applicare le relative esenzioni. Pertanto, dopo aver consultato i
rappresentanti competenti degli Stati membri (il cosiddetto comitato di
contatto), la Commissione pubblica oggi due serie di orientamenti. Le
opinioni dei portatori di interessi, in particolare per quanto riguarda
questioni tecniche specifiche, sono state raccolte nel corso di una
consultazione pubblica mirata svoltasi tra febbraio e marzo 2020.
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OrientamentiCerca le traduzioni disponibili del link precedente sulla direttiva sui servizi di media audiovisivi riveduta
Domande e risposteCerca le traduzioni disponibili del link precedente - Orientamenti riguardanti la direttiva sui servizi di media audiovisivi riveduta