venerdì 10 luglio 2020

Procedimento di infrazione nei confronti della GRECIA e dell'ITALIA per non aver rispettato le norme dell'UE in materia di tutela dei diritti dei passeggeri

 

La Commissione Europea ha avviato un procedimento di infrazione inviando lettere di costituzione in mora alla Grecia e all'Italia per aver violato le norme dell'UE sulla tutela dei diritti dei passeggeri. Sia la Grecia che l'Italia hanno adottato misure non conformi alle norme dell'UE in materia di diritti dei passeggeri del trasporto aereo (regolamento (CE) n. 261/2004Cerca le traduzioni disponibili del link precedente) e del trasporto per vie navigabili (regolamento (UE) n.1177/2010Cerca le traduzioni disponibili del link precedente).

Inoltre, l'Italia ha adottato misure non conformi alle norme dell'UE in materia di diritti dei passeggeri del trasporto effettuato con autobus (regolamento (UE) n. 181/2011Cerca le traduzioni disponibili del link precedente) e di diritti dei passeggeri del trasporto ferroviario (regolamento (CE) n.1371/2007Cerca le traduzioni disponibili del link precedente).
A causa del coronavirus molte imprese del settore dei trasporti si sono trovate ad affrontare situazioni insostenibili per quanto riguarda flussi di cassa ed entrate. Nel corso della crisi la Commissione ha ribadito che i diritti dei passeggeri restavano validi in questo contesto senza precedenti e che le misure nazionali a sostegno dell'industria non dovevano avere l'effetto di limitarli. Sebbene la Commissione stia valutando la situazione anche in altri Stati membri raccogliendo ulteriori informazioni sull'applicazione delle norme, la Grecia e l'Italia hanno adottato una legislazione che consente ai vettori di offrire voucher come unica forma di rimborso.
Secondo i regolamenti dell'UE sui diritti dei passeggeri, tuttavia, i passeggeri hanno il diritto di scegliere tra un rimborso in denaro o in altra forma, tra cui il voucher. I passeggeri a cui viene offerto un voucher sono costretti ad accettare questa soluzione. La Grecia e l'Italia dispongono ora di 2 mesi per rispondere alle argomentazioni formulate dalla Commissione, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di inviare un parere motivato.

LA RASSEGNA DELLA STAMPA ITALIANA (E NON SOLO) SULL'UE

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