I negoziatori del Consiglio e del Parlamento Europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla seconda edizione del Programma che dovrebbe finanziare progetti fondamentali nei settori dei trasporti, del digitale e dell'energia. Per il periodo dal 2021 al 2027 avrebbe un bilancio di 33,71 miliardi di EUR di cui 1,69 miliardi per "migliorare la mobilità militare all'interno dell'UE".
Ecco le dotazioni di bilancio per ciascun ambito di intervento:
- trasporti: 25,81 miliardi di EUR (di cui 11,29 miliardi di EUR per i paesi beneficiari del Fondo di coesione)
- energia: 5,84 miliardi di EUR
- digitale: 2,06 miliardi di EUR
Nel settore dei trasporti si tratta di promuovere reti interconnesse e multimodali per sviluppare e ammodernare le infrastrutture ferroviarie, stradali, marittime e di navigazione interna e per una mobilità sicura e protetta. Si punterà inoltre all'ulteriore sviluppo delle reti transeuropee dei trasporti (TEN-T, cioè quelle che coinvolgono diversi paesi dell'UE), concentrandosi sui collegamenti mancanti e sui progetti transfrontalieri che presentano un valore aggiunto dell'UE. 1,56 miliardi di EUR del bilancio per i trasporti finanzieranno grandi progetti ferroviari tra i paesi beneficiari del Fondo di coesione.
L'MCE garantirà inoltre che, nel caso in cui le infrastrutture debbano essere adattate per "migliorare la mobilità militare all'interno dell'UE" (garantendo, fortunatamente, la compatibilità con il "duplice uso" sia civile che militare) possono contare su un bilancio extra di 1,69 miliardi di EUR, inquadrato nella dotazione per i trasporti.
Se ne parlava da
diverso tempo ma, evidentemente, i tempi sono maturi per puntare a
concretizzare la militarizzazione dell'UE, a prescindere dal premio
Nobel per la Pace e dal progetto di "esercito comune" e di "comunità
europea di difesa" che, tra un fallimento e l'altro, si trascinano sin
dai primi anni 50.
Più di recente, nel 2018, il Parlamento Europeo approvava una Relazione con cui si accoglieva con favore l'idea di spendere soldi degli europei e delle europee per la "mobilità militare" nel nostro Continente. Significativa la reazione della Minoranza di quel periodo:
Siamo contrari alla relazione in quanto:
- essa comporta la riduzione dei fondi per progetti di infrastrutture civili estremamente necessarie, poiché viene data priorità al valore aggiunto relativo al dispiegamento militare;
- amplifica la cooperazione civile-militare e la militarizzazione dell'UE;
- considera la mobilità militare parte integrante dell'UE allo scopo di diventare una forza di intervento rapido all'esterno del territorio dell'UE;
- contribuisce a un'ulteriore escalation nel quadro del vicinato dell'UE invece di promuovere sicurezza e stabilità;
- realizza la fusione tra l'UE e la NATO;
- non tiene conto della violazione dell'articolo 41, paragrafo 2, TUE, che vieta il finanziamento militare a titolo del bilancio dell'UE;.......
Ma l'idea esce continuamente dalla porta e rientra dalla finestra e, oggi, in tempi in cui l'Umanità è ostaggio di un microrganismo di qualche nanometro, l'approvazione di una voce di bilancio così importante e a favore della militarizzazione del territorio europeo non può che lasciare perplessi, soprattutto quando si parla tanto di crisi, di risorse, di transizione ecologica e di conferenze per decidere cosa ne sarà del progetto europeo.
Ecco quindi che una bella fetta dei quattrini degli europei e delle europee servirebbe per adeguare a misura di tank le strade ed i ponti della nostra Europa.
Ma, oltre alla nomina di Von Der Leyen - ex Ministra della difesa di Angela Merkel - a Presidentessa della Commissione Europea, arriva oggi anche un'altro segnale bello forte nella direzione dell'ambìto progetto degli euro-pistoleros: il caldo e cordiale benvenuto europeo al neo-eletto presidente italiano del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi che, con fulminante rapidità, si è premurato di inquadrare nel proprio manipolo ministeriale "l'uomo giusto al momento giusto" per guidarci tutti/e verso la "transizione ecologica": Roberto Cingolani "Responsabile Tecnologie e Innovazione" della società Leonardo che, con Fincantieri, sono rispettivamente all'ottavo ed al cinquantesimo posto nella classifica mondiale delle prime 100 imprese del settore bellico. Un "big business" che, come è noto, non conosce crisi, almeno sino a quando nel Mondo (rigorosamente nelle aree opportune) ci saranno ancora guerre e conflitti. Infatti, del grasso fatturato di 13,5 miliardi di euro dell'industria degli armamenti italiana, il 70% deriva dall’esportazione che, per due terzi, riguarda paesi fuori dalla NATO e dall' UE. Stiamo parlando, in particolare, del Medio Oriente dove, in base ai dati del Ministero degli esteri italiano, tra il 2010 e il 2019 abbiamo esportato circa 59,76 miliardi di euro di strumenti di morte e distruzione.
Per quanto concerne gli altri ambiti di intervento del MCE:
Nel settore dell'energia il programma mira a contribuire all'ulteriore integrazione del mercato europeo dell'energia, migliorando l'interoperabilità transfrontaliera e intersettoriale delle reti energetiche, facilitando la decarbonizzazione e garantendo la sicurezza dell'approvvigionamento. Saranno disponibili finanziamenti anche per i progetti transfrontalieri nel campo della produzione di energia rinnovabile. Nel definire i criteri di aggiudicazione, si terrà conto della coerenza con i piani UE e nazionali per l'energia e il clima, compreso il principio che pone l'efficienza energetica al primo posto.
Nel settore della connettività digitale, la portata del programma è stata estesa per tenere conto del fatto che la trasformazione digitale dell'economia e della società in generale dipende dall'accesso universale a reti affidabili e convenienti ad alta e ad altissima capacità. La connettività digitale è inoltre un fattore decisivo per colmare i divari economici, sociali e territoriali. Per poter beneficiare del sostegno a titolo dell'MCE 2.0, i progetti dovranno contribuire al mercato unico digitale e agli obiettivi dell'UE in materia di connettività. Si darà priorità ai progetti che generano copertura di zona aggiuntiva, anche per le abitazioni.
Il programma MCE 2.0 mette in evidenza le sinergie fra i settori dei trasporti, dell'energia e del digitale, al fine di rafforzare l'efficacia dell'intervento dell'UE e ottimizzare i costi di realizzazione. Promuoverà il lavoro intersettoriale in aree quali la mobilità interconnessa e automatizzata e i carburanti alternativi.
Il programma mira inoltre a integrare l'azione per il clima, tenendo conto degli impegni di decarbonizzazione a lungo termine assunti dall'UE, ad esempio l'accordo di Parigi.
Prossime fasi
L'accordo provvisorio raggiunto oggi è soggetto all'approvazione del Consiglio. Dovrà ora essere presentato al Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) del Consiglio per approvazione.
Una volta adottato dal Consiglio e dal Parlamento europeo, il regolamento MCE entrerà in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'UE. Si applicherà retroattivamente dal 1º gennaio 2021.
