Il
16 ottobre scorso la Commissione europea, rappresentata dalla Commissaria Dubravka Šuica,
e Kaja Kallas, "Alto Rappresentante" dell'UE per gli affari esteri e la politica di
sicurezza comune, hanno definito una Strategia per il rafforzamento delle relazioni tra l'UE ed i paesi partner del
Mediterraneo meridionale.
Si tratta di un processo, ormai datato, in cui diamo per scontata la mobilitazione attiva delle regioni italiane direttamente interessate.
Facendo
leva sui "legami storici e culturali" che dovrebbero ispirare le
politiche e gli interventi in un'area del Pianeta tanto bella quanto
tormentata, il Patto per il Mediterraneo, concentrandosi sulle sfide e le
aspirazioni condivise, si propone di intensificare la cooperazione e
i legami economici puntando a costruire uno Spazio Mediterraneo Comune inteso come "connesso,
prospero, resiliente e sicuro", fondato su principi quali: comproprietà, co-creazione e responsabilità.
L'approccio adottato pare ispirarsi ad un concreto pragmatismo, incentrato su
obiettivi e iniziative con un "valore aggiunto per le
persone e le economie su tutte le sponde del Mediterraneo". I vantaggi reciproci che ne
deriverebbero spaziano dalla produzione di energia pulita, passando per
la mobilitazione di "progetti regionali che creino opportunità sia
per le persone che per le imprese, con particolare attenzione ai giovani, alle
donne e alle piccole imprese" sino agli immancabili "investimenti
privati".
Ovviamente, il Patto si sofferma anche sulla "cooperazione in materia di sicurezza, preparazione e gestione della migrazione" in "Aree di interesse comune come la sicurezza marittima, la resilienza delle nostre infrastrutture critiche e l'interferenza straniera".
Ecco i
"Pilastri" su cui si fonda l'accordo:
- Le persone come forza trainante del cambiamento, delle connessioni e dell'innovazione – Ciò include azioni relative alla promozione dell'istruzione superiore, della formazione professionale, delle competenze e dell'occupazione, dell'emancipazione dei giovani e della società civile, della mobilità, della cultura, del turismo e dello sport, con una forte attenzione ai giovani. Un'Università Mediterranea sarà un progetto faro nell'ambito di questo pilastro e metterà in contatto studenti provenienti da ogni sponda del Mediterraneo. Saranno inoltre potenziati gli ecosistemi esistenti di istruzione e formazione tecnica e professionale, mentre nell'ambito di un meccanismo per il patrimonio culturale, l'UE promuoverà il patrimonio culturale, sosterrà gli artisti e rilancerà il turismo in modo sostenibile.
- Economie più forti, più sostenibili e integrate – Ciò include azioni relative alla modernizzazione delle relazioni commerciali e di investimento, al potenziamento dell'energia e delle tecnologie pulite, alla resilienza idrica, all'economia blu e all'agricoltura, alla connettività digitale e dei trasporti, nonché alla creazione di posti di lavoro. In questo contesto, le iniziative: Trans-Mediterranea per leenergie rinnovabili e le tecnologie pulite (T-MED) e StartUp4Med, saranno tra i progetti di punta di questo pilastro. I partner lavoreranno anche sull'integrazione delle catene di approvvigionamento, anche nei settori della salute e dell'agricoltura, nonché sulle materie prime critiche. Un'interconnessione efficiente, sicura e affidabile delle infrastrutture digitali avvicinerà economie e cittadini, promuovendo al contempo un'economia blu più sostenibile e rigenerativa nel bacino del Mediterraneo.
- Sicurezza, preparazione e gestione della migrazione – Ciò include azioni volte ad affrontare le sfide comuni in materia di sicurezza, aumentare la preparazione regionale e cooperare su un approccio globale alla migrazione. Le iniziative prioritarie includeranno la preparazione e la resilienza alle catastrofi nel Mediterraneo. Sarà promosso un approccio globale alla gestione della migrazione, che includa partenariati operativi per contrastare il traffico di migranti, e un approccio comune alla gestione integrata delle frontiere e alla sicurezza. Sarà istituito un Forum regionale sulla pace e la sicurezza UE/Paesi del Mediterraneo meridionale.
Il Patto è inoltre
"aperto anche al dialogo con partner al di fuori del Mediterraneo
meridionale, tra cui il Golfo, l'Africa subsahariana, i Balcani
occidentali e la Turchia", con l'obiettivo "chiave" di
"intensificare la cooperazione tra l'UE, il Medio Oriente e il Nord Africa
e la regione del Golfo".
I prossimi passi:
- Il Patto dovrebbe essere approvato politicamente dall'UE
e dai partner del Mediterraneo meridionale nel novembre 2025, in occasione
del 30° anniversario del processo di Barcellona.
- Le iniziative proposte nell'ambito del Patto saranno
recepite in un Piano d'azione dedicato (previsto per il primo
trimestre del 2026) che specificherà i Paesi partecipanti e le parti
interessate per ciascuna iniziativa.
In tale quadro si prevede il coinvolgimento
delle organizzazioni regionali, della società civile e delle organizzazioni
giovanili.
Vedi anche:
X SAPERNE D+
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Il Patto per il Mediterraneo
FONTE: Commissione Europea - Rappresentanza in Italia - Direzione generale per il Medio Oriente, il Nord Africa e il Golfo
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