sabato 11 marzo 2017

Risultati del Consiglio europeo del 9-10 marzo 2017

I "leader" dell'UE hanno esaminato alcune delle questioni più urgenti, tra cui l'economia, la sicurezza, la migrazione e la situazione nei Balcani occidentali.
Venerdì, i 27 leader si sono incontrati informalmente per preparare il 60º anniversario dei trattati di Roma.

Elezione del presidente

Il Consiglio europeo ha rieletto presidente Donald Tusk per un secondo mandato di due anni e mezzo, dal 1º giugno 2017 al 30 novembre 2019, il quale è stato inoltre rinominato presidente del Vertice euro per lo stesso periodo.
"Vi ringrazio per la fiducia che mi accordate e per il vostro grande sostegno in queste circostanze insolite. (...) Lavorerò con tutti voi, senza eccezioni, perché credo sinceramente nell'Europa unita."
Donald Tusk nel discorso di accettazione dopo la rielezione
Il Consiglio europeo ha deciso di tornare, nel corso di quest'anno, sul processo, i criteri e gli equilibri necessari per quanto riguarda le nomine ad alto livello per il prossimo ciclo istituzionale.

Occupazione, crescita e competitività

Situazione economica

I leader hanno valutato la situazione economica dell'UE e della zona euro, concludendo che le riforme attuate dagli Stati membri dal 2008 stanno dando frutti:
  • la ripresa economica prosegue, registrando una crescita positiva in tutti gli Stati membri e le prospettive sono incoraggianti
  • il livello di disoccupazione è ai minimi dal 2009
  • lo stato delle finanze pubbliche sta migliorando e gli investimenti stanno aumentando
Per garantire la sostenibilità della ripresa economica, i leader hanno chiesto riforme strutturali, il rafforzamento delle finanze pubbliche e la promozione degli investimenti, anche tramite la rapida proroga del Fondo europeo per gli investimenti strategici.

Progredire nelle strategie per il mercato unico

L'attuazione delle varie strategie per il mercato unico entro il 2018 rimane l'obiettivo condiviso dell'UE. Il Consiglio europeo si aspetta pertanto un'effettiva attuazione delle decisioni già prese e chiede rapidi progressi sulle attuali proposte legislative.
Il Consiglio europeo esaminerà i progressi nel giugno 2017.

Commercio

I leader si sono compiaciuti del voto favorevole espresso dal Parlamento europeo sull'accordo economico e commerciale globale (CETA) tra l'UE e il Canada e ne attendono con interesse l'imminente applicazione provvisoria."L'UE rimane fermamente impegnata a favore di una politica commerciale incisiva e un sistema commerciale multilaterale aperto e disciplinato da regole, in cui l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) abbia un ruolo centrale" hanno concluso i leader.
Al tempo stesso hanno chiesto la rapida adozione di proposte legislative che doterebbero l'UE di strumenti compatibili con le norme dell'OMC al fine di contrastare le pratiche commerciali sleali e le distorsioni del mercato. I leader hanno inoltre confermato che l'UE progredirà con decisione su tutti i negoziati in corso per gli accordi di libero scambio, anche con il Mercosur e il Messico, e che i negoziati con il Giappone sono vicini alla conclusione.Le relazioni commerciali con la Cina dovrebbero essere rafforzate sulla base di una comprensione condivisa dei vantaggi mutui e reciproci.
"L'Europa resta il leader di un commercio aperto, disciplinato da regole (...) Al tempo stesso non esiteremo a difenderci, ove necessario, contro pratiche commerciali sleali. Desideriamo definire la norma globale per un commercio libero ed equo."
Donald Tusk alla conferenza stampa del Consiglio europeo 

Unione bancaria

I leader hanno ribadito la necessità di completare l'Unione bancaria in termini di riduzione e condivisione dei rischi nel settore finanziario. Hanno sottolineato l'importanza della cooperazione internazionale nella concezione di norme prudenziali e di vigilanza comuni per i servizi finanziari.

Semestre europeo

Nell'ambito del Semestre europeo - il processo annuale di coordinamento delle politiche economiche dell'UE - i leader hanno approvato le priorità strategiche per il 2017, illustrate nell'analisi annuale della crescita di quest'anno, e il progetto di raccomandazione del Consiglio sulla politica economica della zona euro per il 2017. Si prevede che gli Stati membri tengano conto di tali priorità nelle rispettive politiche nazionali.
Per quanto riguarda la dimensione sociale della crescita economica, i leader attendono con interesse il vertice sociale per l'occupazione equa e la crescita che si terrà a Gothenburg il 17 novembre 2017.

Sicurezza e difesa

I capi di Stato e di governo hanno valutato l'attuazione delle conclusioni di dicembre 2016 sulla sicurezza esterna e la difesa. I leader hanno accolto con favore i progressi compiuti, come sottolineato nella sessione del Consiglio "Affari esteri" del 6 marzo e hanno chiesto azioni e risorse supplementari. Hanno ricordato l'importanza di attuare le proposte illustrate nella dichiarazione comune per una cooperazione rafforzata con la NATO.
I leader dell'UE hanno inoltre discusso di sicurezza interna e di lotta contro il terrorismo. Hanno invitato i co-legislatori a:

Migrazione

Il primo ministro Muscat ha riferito sui progressi relativi all'attuazione delle misure operative concordate alla riunione informare di Malta il 3 febbraio 2017 per quanto concerne la rotta del Mediterraneo centrale.
I leader hanno ribadito la propria determinazione a concretizzare tutti gli elementi della dichiarazione di Malta. Hanno dichiarato di appoggiare le azioni intraprese dai singoli Stati membri per sostenere le autorità libiche e i loro vicini nordafricani e meridionali.
Hanno invitato il Consiglio a esaminare rapidamente la comunicazione della Commissione su un piano d'azione rinnovato sul rimpatrio, e a proseguire i lavori sugli accordi di riammissione dell'UE con i paesi terzi.
I capi di Stato o di governo hanno ribadito la loro determinazione a concretizzare tutti gli aspetti della politica dell'UE in materia di migrazione e a raggiungere un consenso sulla riforma della politica dell'UE in materia di asilo nel corso della presidenza maltese.

Balcani occidentali

I capi di Stato o di governo hanno discusso della situazione nei Balcani occidentali. Hanno ribadito il proprio sostegno alla prospettiva europea della regione e all'impegno dell'UE a tutti i livelli per portare avanti riforme e progetti orientati all'UE. I leader hanno sottolineato la necessità di continuare sulla strada delle riforme e di proseguire le relazioni di buon vicinato e le iniziative di cooperazione regionale inclusiva.
"Ai paesi della regione, il nostro messaggio sarà chiaro: l'Unione europea resta fedele alla promessa di Salonicco e pienamente impegnata alla stabilità e alla prosperità della regione."
Donald Tusk alla conferenza stampa del Consiglio europeo

Procura europea

I leader hanno inoltre preso atto dell'impossibilità di raggiungere un consenso sulla creazione di una Procura europea (EPPO). Questo prepara il terreno all'istituzione di una cooperazione rafforzata tra un gruppo di almeno nove Stati membri.

giovedì 9 marzo 2017

Futuro della PAC. Risultati del Consiglio dei ministri di “Agricoltura e pesca”

Principali risultati

Futuro della PAC

Il Consiglio ha tenuto uno scambio di opinioni sul futuro della politica agricola comune (PAC).
In particolare i ministri hanno condiviso le loro idee su come poter conseguire le priorità della futura PAC individuate nel documento della presidenza e sull'eventuale necessità di riequilibrio del sostegno diretto e dello sviluppo rurale.
In generale la semplificazione è stata indicata come una priorità globale per le future politiche, al fine di liberare appieno il potenziale economico delle attività agricole e delle zone rurali dell'UE. Le altre questioni indicate come priorità sono: rafforzare la resilienza, rispondere alle sfide ambientali, investire nella vivibilità e vitalità delle zone rurali, assicurare il ricambio generazionale, mantenere un orientamento al mercato e rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera agroalimentare.
Alcune delegazioni si sono dette favorevoli a dare maggiore risalto, in futuro, allo sviluppo rurale per investire nella vivibilità e vitalità delle zone rurali, mentre altre hanno messo in guardia contro una riduzione del sostegno diretto agli agricoltori. "Il settore agricolo dell'UE ha grandi sfide davanti a sé. Nel nostro ruolo di politici abbiamo l'occasione di definire una visione per il futuro. Occorre migliorare costantemente le nostre politiche, di modo che l'agricoltura e le zone rurali dell'UE possano continuare a prosperare e generare crescita, occupazione e benessere", ha dichiarato Roderick Galdes, segretario parlamentare maltese per l'agricoltura e presidente del Consiglio.

 "La PAC dopo il 2020" - Documento orientativo preparato dalla presidenza maltese

Piano pluriennale per le specie demersali nel mare Adriatico

La Commissione ha presentato al Consiglio la sua proposta che istituisce un piano pluriennale per gli stock di piccoli pelagici nel mare Adriatico, il primo piano pluriennale per il Mediterraneo.
Il piano mira a ricostituire gli stock di specie come la sardina, l'acciuga, lo sgombro e il sugarello, a contribuire al loro sfruttamento sostenibile nonché a garantire un quadro di gestione più semplifice e completo.
In generale gli Stati membri hanno accolto con favore la discussione ma hanno sottolineato alcune preoccupazioni circa il potenziale impatto socioeconomico del piano sulle attività di pesca artigianale e i potenziali problemi di ordine pratico vista la situazione complessa della pesca nel Mediterraneo. Hanno inoltre sollecitato misure e controlli proporzionati che non ostacolino il settore della pesca nella zona.

Altri punti all'ordine del giorno

I ministri hanno ricevuto informazioni sulle seguenti questioni: l'istituzione della piattaforma dell'UE sul benessere degli animali, la situazione attuale relativamente alle conseguenze della dermatite nodulare contagiosa, la questione delle differenze di qualità nei prodotti alimentari, le pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare, il funzionamento del Corpo di solidarietà dell'UE, la difficile situazione di mercato nel settore della frutta polacco e il sostegno accoppiato facoltativo.
Il Consiglio, inoltre, ha ricevuto informazioni in merito a vari eventi recenti e futuri quali la conferenza dei ministri dell'agricoltura del G20 (Berlino, gennaio 2017), il forum sul settore del riso dell'UE (Milano, 20 febbraio 2017), l'edizione 2017 della conferenza "Our Ocean" (Malta, ottobre 2017).

+ Informazioni sulla sessione


Parlamento Europeo: Anteprima della sessione del 13-16 marzo 2017 a Strasburgo

Consiglio “Affari generali” del 7.3.2017

https://static.council-tvnewsroom.eu/aa52c218-0337-11e7-8aaa-bc764e092fac/07-03-17-114074-GAC_Council-HighlightsDEF_PRV.mp4

Principali risultati

Revisione intermedia del quadro di bilancio dell'UE per il periodo 2014‑2020

Il Consiglio ha convenuto di adeguare il quadro finanziario pluriennale dell'UE per il periodo 2014-2020 al fine di allinearlo con le nuove priorità. Le modifiche concordate rafforzano il sostegno dell'UE diretto ad affrontare la crisi migratoria, rafforzare la sicurezza, favorire la crescita e creare posti di lavoro, consentendo così all'Unione di rispondere più facilmente alle esigenze impreviste senza modificare i massimali di spesa del QFP e contribuendo a evitare un eccessivo accumulo di fatture non pagate.
"Questa prima revisione del quadro di bilancio pluriennale garantirà un'efficacia ancora maggiore del bilancio UE nell'affrontare le sfide attuali e nel rispondere alle esigenze impreviste. Evita inoltre un'indebita pressione sui bilanci nazionali degli Stati membri in un momento di costanti sforzi di consolidamento delle finanze pubbliche. La presidenza maltese, basandosi sui lavori della presidenza slovacca, si è impegnata a fondo per sbloccare lo stallo dello scorso anno; siamo molto soddisfatti dell'accordo raggiunto oggi."
Louis Grech, vice primo ministro maltese e presidente del Consiglio

Consiglio europeo di primavera

Il Consiglio ha portato a termine i preparativi per il Consiglio europeo di marzo con la discussione di un progetto di conclusioni sui temi che dovrebbero essere discussi dai leader dell'UE. Il Consiglio europeo di primavera sarà incentrato su occupazione, crescita e competitività, esaminerà i modi per garantire la sostenibilità della crescita economica che tutti gli Stati membri stanno registrando e discuterà di politica commerciale e dei progressi su alcuni fascicoli relativi al mercato unico.
"Cominciamo a vedere dei risultati: per la prima volta in quasi dieci anni le economie di tutti gli Stati membri sono in crescita e si prevede che questa tendenza proseguirà nel prossimo futuro. Ma per creare posti di lavoro è fondamentale che la crescita economica sia sostenibile. La sessione del Consiglio di oggi ci ha consentito di preparare una discussione approfondita in sede di Consiglio europeo, il cui ordine del giorno vede al primo posto il futuro dell'Europa."
Louis Grech, vice primo ministro maltese e presidente del Consiglio
In materia di immigrazione, i leader europei valuteranno i progressi compiuti nell'attuazione delle misure concordate a Malta all'inizio di febbraio per ridurre i flussi migratori lungo la rotta del Mediterraneo centrale. Valuteranno inoltre l'attuazione delle conclusioni del Consiglio europeo del dicembre 2016 sulla sicurezza esterna e la difesa e discuteranno della situazione nei Balcani occidentali. Il Consiglio europeo dovrebbe inoltre eleggere il suo presidente per il periodo dal 1° giugno 2017 al 30 novembre 2019.

Lotta al terrorismo

Il Consiglio ha adottato una direttiva che aggiorna e proroga gli strumenti giuridici disponibili per rispondere all'evoluzione della minaccia terroristica in tutta l'UE. Le nuove norme contribuiranno alla prevenzione degli attentati terroristici, qualificando come reato azioni quali l'addestramento e i viaggi per scopi terroristici, nonché l'organizzazione o l'agevolazione di tali viaggi. Esse rafforzano inoltre i diritti delle vittime del terrorismo. Il Consiglio ha inoltre adottato un regolamento che rafforza i controlli alle frontiere esterne.

Dispositivi medici

Il Consiglio ha adottato nuove norme UE volte ad accrescere la sicurezza dei dispositivi medici. Ciò migliorerà la salute dei pazienti e garantirà alle persone con disabilità una migliore qualità di vita, assicurando ai pazienti l'accesso tempestivo a soluzioni sanitarie innovative.
I dispositivi medici e i dispositivi medico-diagnostici in vitro contribuiscono a diagnosticare, prevenire, curare o alleviare malattie. Essi comprendono una vasta gamma di prodotti, dai cerotti alle protesi dell'anca e uditive, dai test di gravidanza a quelli per la diagnosi dell'HIV.

martedì 7 marzo 2017

Sei un funzionario pubblico e vorresti fare un esperienza di lavoro presso le istituzioni dell'UE? Ecco gli END!


Non sono in molti a saperlo ma i funzionari della pubblica amministrazione di tutti i paesi UE hanno la possibilità di effettuare un periodo di "distacco" in qualità di END - Esperto Nazionale Distaccato - presso le Istituzioni, gli Organi e gli Organismi dell’Unione Europa. 
Si tratta di una sorta di scambio di competenze, tra le istituzioni europee e le PA dei paesi membri dell'UE, che consente sia ai funzionari pubblici di realizzare un’esperienza lavorativa e professionale presso l’UE che, a quest’ultima, di beneficiare di conoscenze ed esperienze professionali qualificate in tutti i settori dove interviene.

Per quanto tempo?
La durata del distacco non può essere inferiore a sei mesi né superiore a due anni con possibilità di proroga fino a quattro anni. In casi eccezionali possono essere concesse proroghe per un massimo di due anni supplementari al termine dei 4 anni. Un funzionario che abbia già effettuato un periodo di distacco presso la Commissione, può essere nuovamente distaccato: se il primo periodo di distacco è stato della durata di quattro anni, è necessario che siano trascorsi sei anni tra la fine del primo distacco ed il nuovo distacco; se il primo periodo di distacco è stato inferiore ai quattro anni, un nuovo distacco può avvenire senza un limite di intervallo temporale, ma in tal caso il nuovo distacco non può superare la parte residua dei quattro anni. 

Cambio datore di lavoro? Chi mi paga?
Durante il distacco la Commissione non diviene datore di lavoro dell'END, il quale resta alle dipendenze della propria amministrazione di origine, che deve garantirne la retribuzione economica, le prestazioni di sicurezza sociale e lo svolgimento della carriera professionale, mentre la Commissione si fa carico dell’assicurazione per infortuni sul lavoro. Pertanto l’amministrazione di appartenenza deve rilasciare un apposito nulla osta, dal quale risulti l'esplicito assenso al distacco del funzionario presso i servizi della Commissione. L'END esercita le sue funzioni a tempo pieno esclusivamente nell'interesse della Commissione ed è gerarchicamente inquadrato nel servizio cui è assegnato. La Commissione resta l'unica responsabile per l'approvazione dei compiti svolti dall'END, nonché per la firma degli atti che ne derivano. L'END può percepire, oltre alla propria retribuzione in Italia, un'indennità giornaliera di missione (c.d. indennità di soggiorno) che corrisponde a circa 125 Euro e una indennità mensile calcolata sulla base della distanza in chilometri tra la sede di origine e quella di distacco e corrisposta solo se tale distanza supera i 150km. Entrambe le indennità non sono rilevanti ai fini pensionistici. Sono tuttavia anche previsti distacchi END “senza spese”.

Come candidarsi? Cosa occorre? Quali sono i requisiti?
Gli avvisi per le posizioni END presso le Istituzioni europee sono pubblicati qui nel Sito del MAE, nella sezione “posizioni aperte”; gli avvisi per le posizioni END disponibili presso gli Organi ed Organismi (incluse le Agenzie) sono consultabili qui. Quindi, innanzitutto, occorre tenere sotto controllo i bandi relativi ai posti disponibili. Questi vengono pubblicati regolarmente nel sito del MAE
Per essere distaccato presso i servizi della Commissione europea, occorre  essere in servizio presso la propria amministrazione da almeno 12 mesi e deve aver maturato un'esperienza professionale di almeno tre anni a tempo pieno nell'esercizio di funzioni amministrative, scientifiche, tecniche, di consulenza o di supervisione equivalenti a quelle delle categorie AD o AST, come definite dallo Statuto dei Funzionari dell’Unione Europea. E’ richiesta una conoscenza approfondita di una delle lingue dell’UE ed una conoscenza soddisfacente di un’altra lingua comunitaria, nella misura necessaria alle funzioni da svolgere. Per la descrizione delle mansioni e per il dettaglio dei requisiti professionali e linguistici è necessario fare riferimento ad ogni specifico bando.
Sono le amministrazioni di appartenenza degli interessati che dovranno trasmettere le candidature. Ciò entro le ore 13.00 del termine indicato nell'avviso di pubblicità, all'indirizzo di posta elettronica dgue.04-candidature@cert.esteri.it, per il tramite dei punti di contatto END e previa verifica della rispondenza delle candidature al profilo richiesto, dell’interesse dell’amministrazione e della possibilità di futura valorizzazione dell’esperienza professionale acquisita.
Ovviamente, prima di presentare le candidature dei propri funzionari, è opportuno che l'amministrazione di appartenenza prenda visione della normativa in materia di Esperti Nazionali Distaccati e legga attentamente i bandi di interesse, con particolare riguardo alle competenze dell’ufficio che emette il bando, alle mansioni che verranno assegnate all’END selezionato, alle competenze professionali e ai requisiti linguistici richiesti.

Ecco la documentazione necessaria:
  • Curriculum Vitae, redatto secondo il modello standard europeo, in lingua inglese o francese nel quale indicare, oltre al percorso accademico e professionale, anche eventuali esperienze in ambito comunitario o internazionale. E’ necessario indicare nel CV per quale posizione END si intende presentare domanda. Il curriculum vitae dovrà pervenire esclusivamente via posta elettronica all’indirizzo dgue.04-candidature@cert.esteri.it in un documento in formato word o pdf. Il messaggio di posta elettronica dovrà far riferimento al codice della posizione vacante e alla data di scadenza; Istruzioni per la compilazione del CV Europass sono disponibili nella sezione “Approfondimenti” di questo sito;
  • Nota di accompagnamento. Si tratta di una nota con la quale il candidato dichiara sotto la propria responsabilità che le informazioni contenute nel CV sono veritiere e complete. La nota deve indicare il codice del posto per il quale ci si candida e la relativa scadenza, deve essere redatta utilizzando il modello disponibile nel presente sito, firmata dall’interessato, ed inviata via posta elettronica all’ indirizzo dgue.04-candidature@cert.esteri.it in un documento in formato pdf;
  • Nulla Osta dell’Amministrazione di appartenenza. Il Nulla Osta deve essere rilasciato dal competente ufficio dell’amministrazione di appartenenza (generalmente dall’ufficio competente per lo stato giuridico ed economico del personale). Con tale documento il datore di lavoro del candidato fornisce l’esplicito assenso al distacco del dipendente presso le Istituzioni, gli Organi ed Organismi, impegnandosi a versare al proprio dipendente la retribuzione mensile, compresi gli oneri previdenziali ed assicurativi, per tutto il periodo dell’eventuale distacco. Il Nulla Osta va inviato via posta elettronica all’ indirizzo dgue.04-candidature@cert.esteri.it in un documento in formato pdf. Il Nulla Osta deve essere redatto sul modello disponile e deve essere specifico, ovvero deve riportare, nell’oggetto, il riferimento alla candidatura per un determinato bando END indicandone codice posto e scadenza.
  • Ogni altra documentazione eventualmente richiesta nel bando, quale, ad esempio, lettera di motivazione dell’interessato, dichiarazione di possesso del Nulla Osta di Sicurezza, etc.
L’ufficio IV della Direzione Generale per l’Unione Europea del Ministero degli Affari Esteri verifica la correttezza e la completezza della documentazione presentata, nonché la rispondenza del profilo del candidato con i previsti requisiti. Successivamente procede con l'inoltro alla Commissione, per il tramite della Rappresentanza Permanente italiana presso l’Unione Europea, dei curricula dei candidati le cui domande sono ritenute ricevibili a seguito delle verifiche di cui sopra. La Commissione effettua la selezione degli esperti nazionali tra tutte le candidature pervenute dai vari Stati membri.

Come si svolge la selezione dei candidati?Una volta verificata la ricevibilità delle candidature sulla base della completezza della documentazione e del possesso dei requisiti richiesti, l’ufficio IV della Direzione Generale per l’Unione Europea del Ministero degli Affari Esteri procede con l'inoltro (per il tramite della Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione Europea) dei curricula dei candidati le cui domande sono ritenute ricevibili. La selezione viene effettuata dalla Commissione, (o altre Istituzioni, Organi e Organismi che hanno emesso l’avviso di ricerca per posizioni END) a volte anche attraverso il ricorso a colloqui telefonici ovvero a incontri con i candidati ritenuti più idonei.

In caso di selezione positiva, quali sono gli adempimenti a carico del futuro END?Ai fini del perfezionamento del distacco, la Commissione Europea (o altre Istituzioni, Organi e Organismi presso i quali avviene il distacco) trasmetterà all’Amministrazione di appartenenza del futuro END una lettera di proposta di distacco con alcuni formulari che dovranno essere compilati in parte dall’interessato ed in parte dall’amministrazione di provenienza. E’ opportuno che l’interessato prenda contatto anche con la Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione Europea (pers.ue_end@rpue.esteri.it) per le formalità di rispettiva competenza.
La conferma del distacco, eventuali proroghe e la cessazione del periodo di distacco END vanno comunicate da parte dell’Amministrazione di appartenenza all’ Ufficio IV della Direzione Generale per l’Unione Europea (dgue.04-candidature@cert.esteri.it) per l’aggiornamento del proprio archivio END.
Normativa di riferimento
L’istituto dell’Esperto Nazionale Distaccato è disciplinato dalla normativa europea (per quanto concerne i distacchi END presso la Commissione europea, che sono disciplinati dalla Decisione C (2008) 6866 del 12 novembre 2008. Le normative che regolano la figura dell’END presso altre Istituzioni, Organi ed Organismi sono in linea di massima simili a predetta Decisione C(2008) 6966).
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 30 ottobre 2014, no. 184, recante “Regolamento di attuazione relativo ai distacchi di personale della pubblica amministrazione presso l’Unione Europea, le organizzazioni internazionali o Stati esteri”. Il regolamento, in vigore dal 30 dicembre 2014, fissa i principi che concorrono a un migliore utilizzo dell’istituto del distacco di Esperti Nazionali con la finalità di valorizzare al massimo l’investimento effettuato tramite tale strumento, in un’ottica di Sistema Paese. Tale obiettivo si concretizza assicurando un’adeguata programmazione strategica dei distacchi, il dialogo costante tra amministrazioni di appartenenza e funzionari in distacco, la valorizzazione delle competenze e conoscenze acquisite dall’END in fase di reinserimento nelle amministrazioni di appartenenza al termine del distacco e l’introduzione di un titolo preferenziale valutabile per gli avanzamenti di carriera. Il Regolamento prevede la costituzione, presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, di una banca dati in cui siano raccolti i profili di potenziali candidati a posizioni di distacco in qualità di END, qualificati in base alle competenze in materia europea e internazionale e in base alle conoscenze linguistiche. Il DPCM 30 ottobre 2014 no. 194, pubblicato sulla GU no. 290 del 15.12.14, è consultabile in questa pagina, nella sezione “Approfondimenti”.

Sicurezza alimentare: proposte regole più semplici per i piccoli rivenditori



L'EFSA, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha proposto un sistema semplificato per la gestione della sicurezza alimentare nelle piccole imprese di vendita al dettaglio come negozi di generi alimentari, macellerie e panetterie. Il sistema comprende linee guida sulle modalità per individuare i più importanti rischi biologici, chimici e fisici in ogni fase del processo di produzione degli alimenti, le attività o prassi che incrementano la probabilità di pericoli nonché le opportune misure di controllo.
Un insieme di ostacoli gestionali, organizzativi e tecnici vuol dire che molti piccoli rivenditori di generi alimentari hanno difficoltà a rispettare gli attuali requisiti dei sistemi di gestione della sicurezza alimentare (SGSA). In particolare l'applicazione di piani, spesso complessi, di analisi dei pericoli e dei punti critici di controllo (HACCP) può andare al di là delle possibilità di esercizi in grado di impiegare solo un ridotto numero di addetti.
Per contribuire a risolvere questo problema, l'EFSA ha sviluppato un semplice SGSA per cinque tipi di piccole imprese alimentari (una macelleria, un negozio di generi alimentari, una panetteria, una pescheria e una gelateria) che è facile da capire e attuare.
Il nuovo approccio utilizza diagrammi di flusso per sintetizzare le fasi della produzione, un questionario di accompagnamento, e semplici tabelle che guidano i rivenditori attraverso il processo di gestione della sicurezza alimentare, dall’individuazione dei pericoli fino alle misure di controllo.
Ha affermato Marta Hugas, responsabile dell’Unità “Pericoli biologici e contaminanti” dell'EFSA: "Alcuni aspetti dell’attuale normativa in materia d’igiene alimentare possono essere di difficile attuazione per le piccole imprese, in particolare quando le risorse siano esigue o le professionalità carenti. Questo approccio più semplice, che la Commissione europea ci ha chiesto di sviluppare, renderebbe più facile per tali operatori individuare i pericoli e intraprendere azioni per contrastarle. Si tratta di una risposta concreta a un problema noto di cui potrebbero avvantaggiarsi ugualmente consumatori e imprese del settore alimentare".
Il sistema semplificato vuol dire, ad esempio, che i rivenditori non sono tenuti ad avere una conoscenza dettagliata di pericoli specifici. Devono solo essere consapevoli che i pericoli biologici, chimici e fisici o gli allergeni possono essere presenti e che un’inosservanza delle attività di controllo essenziali - come la corretta refrigerazione o la separazione dei prodotti crudi da quelli cotti - potrebbe aumentare l'esposizione dei consumatori a pericoli.
Il classico approccio di classificazione dei pericoli in ordine di priorità, che è solitamente richiesto prima di decidere quali misure di controllo attuare, è stato eliminato.
Gli esperti del gruppo scientifico sui pericoli biologici, che hanno sviluppato il parere scientifico, raccomandano che macellerie, negozi di alimentari, panetterie, pescherie e gelaterie applichino l’approccio semplificato, che, aggiungono, aiuterebbe a superare molti dei problemi incontrati da altre piccole imprese alimentari quando cercano di attuare sistemi efficaci di gestione della sicurezza alimentare. Una sua più estesa applicazione nell’industria alimentare andrebbe dunque presa in considerazione.

domenica 5 marzo 2017

I 60 anni dei trattati di Roma

I 60 anni dei trattati di Roma

Sessant'anni fa, a Roma, sono state gettate le basi dell'Europa così come la conosciamo oggi e ha avuto inizio il più lungo periodo di pace della storia europea. I trattati di Roma hanno istituito un mercato comune nel quale le persone, i beni, i servizi e i capitali possono circolare liberamente e hanno creato presupposti di prosperità e stabilità per i cittadini europei.
In occasione di questo anniversario, l'Europa guarda al passato con orgoglio e al futuro con speranza. Da 60 anni costruiamo un'Unione in grado di promuovere la cooperazione pacifica, il rispetto della dignità umana, la libertà, la democrazia, l'uguaglianza e la solidarietà tra le nazioni e i popoli europei. 
Ora sta a noi progettare per l'Europa un futuro migliore e condiviso.

Qui trovate il: Libro bianco sul futuro dell'Europa , il documento di riflessione che verrà utilizzato dalla Commissione Europea come punto di partenza di un più ampio dibattito pubblico sul futuro del nostro continente a cui tutti possiamo contribuire. 

Questo Blog avvierà una serie di iniziative rivolte a stimolare il dibattito, in particolare su:

La Sardegna che Vogliamo nell'Europa che vogliamo.


Ecco gli Eventi organizzati in Italia per celebrare il 60º anniversario dei trattati di Roma e ripercorre alcune delle tappe fondamentali che hanno plasmato l'Europa attuale.


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sabato 4 marzo 2017

Dibattito sul futuro dell'Europa: Europa a due velocità, Merkel sotto i fuochi incrociati



(di Sarantis Michalopoulos | EurActiv.com, traduzione di Barbara Pianese)
L'Europa, secondo i diversi partiti di sinistra europei, ha bisogno di lasciarsi alle spalle le politiche di austerità e l'Unione a più velocità suggerita dal cancelliere tedesco Angela Merkel
Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha sdoganato recentemente nel corso di un vertice l'idea di un'Europa a diverse velocità. Ma le sue dichiarazioni hanno innescato la dura reazione dei politici di centro-sinistra, che hanno accusato il leader tedesco di dividere l'Europa in un Sud più povero e un Nord ricco. I socialisti sono andati oltre, sostenendo che una tale proposta potrebbe essere pericolosa quanto un futuro ad appannaggio di nazionalisti e forze anti-europee.
Pittella: contro un’Europa a due velocità
Gianni Pittella, presidente dei Socialisti e Democratici (S&D) al Parlamento europeo, ha ammesso che siamo già in un’Europea a due o più velocità, con la zona euro e Schengen che rappresentano esempi perfetti di questa tendenza.
"Il fatto è che oggi, durante la campagna elettorale tedesca, Merkel metta in luce questo non-notizia, dovrebbe suonare come un campanello d'allarme. Soprattutto perché, come giustamente sottolineato da Romano Prodi (ex presidente della Commissione europea, ndr), questo rilancio dell'Europa a due velocità non arriva alla fine di un ampio e profondo dibattito europeo", ha osservato Pittella.
Ma non è tutto perché i socialisti europei rifiutano l'idea di istituire una sorta di "club di lusso" composto dai paesi del Nord Europa dalle prestazioni economiche più elevate, in cui l'approccio dell'austerità e dei falchi come Schäuble (ministro delle Finanze tedesco, ndr) svolgano il ruolo dell'ago della bilancia contro i paesi meno abbienti dal Sud Europa".
I socialdemocratici non rifiutano l’idea di una maggiore integrazione attraverso la cooperazione rafforzata, ovvero una procedura che consente ad almeno nove paesi dell'Unione europea di stabilire un'integrazione più stretta in una determinata area senza il coinvolgimento di tutti gli altri membri. Ma questa dovrebbe sempre basarsi su una politica comune orientata alla crescita fiscale e all'istituzione di un " vero e proprio ministro delle finanze europeo, un’agenda sociale comune o politiche comuni in materia di difesa, sicurezza e migrazione. Non possiamo invece accettare una divisione a livello europeo tra il Nord contro i peccatori del Sud”.
Una procedura d’infrazione per la Germania
Pittella ha quindi ribadito la sua opposizione alle regole dello "stupido" Patto di stabilità suggerendo di applicare le stesse in modo più politico, piuttosto che alla lettera. "Questo significa che abbiamo bisogno di una governance politica in grado di valutare la situazione economica, fiscale e politica di un paese. Gli enormi errori commessi con la Grecia non possono essere ripetuti per l'ottusità di una persona. Se dovessimo applicare le regole in modo letterale, l'Ue dovrebbe aprire una procedura di infrazione contro la Germania per surplus commerciale. Questo è quello che dicono le regole. Non vogliamo questo, vogliamo cambiare le regole".
Zimmer contro i "ricatti" di Merkel
Gabriele Zimmer, presidente del gruppo di sinistra GUE/NGL al Parlamento europeo, ha attaccato il Cancelliere tedesco, così come Schäuble, chiedendo di smettere di ricattare i paesi del Sud Europa come la Grecia e di abusare dei partner europei a proprio beneficio nel corso dell’attuale campagna elettorale in Germania.
“È solo ipocrisia chiedere diverse velocità nell'Ue visto che è stata la stessa politica di Merkel&Co a causare un aumento della disuguaglianza sociale ed economica tra il centro e la periferia d’Europa", ha spiegato il politico tedesco. Lo stesso ha poi aggiunto che le politiche di esportazione aggressive di paesi come la Germania hanno significativamente contribuito a questo divario crescente tra gli Stati membri dell'Ue.
"Invece di velocità diverse, abbiamo bisogno di invertire le attuali politiche e spingere per una nuova politica dell’uguaglianza, come la limitazione delle eccedenze commerciali per mettere in piedi un'unione sociale al fine di consentire una maggiore convergenza”, ha suggerito il politico della Die Linke.
I Verdi: no ad un'Europa à la carte
In una risposta congiunta,i co-presidenti Monica Frassoni e Reinhard Bütikoferl del partito europeo dei Verdi  hanno affermato che la loro contrarietà ad un'Europa à la carte in cui "ognuno sceglie cosa fare e in cui il Parlamento e la Commissione sarebbe chiaramente messi da parte".
"Noi diciamo no ad una 'kern Europa' basata su un euro forte e austerità". I Verdi sono favorevoli ad un dialogo ampio e aperto, in cui saranno esposte le diverse volontà politiche.
"Questo dibattito chiarirà chi vuole un'unione politica fondata sullo stato di diritto, sulla volontà di innovare e trasformare l'economia europea in modo sostenibile e sulla necessità di rendere più trasparenti ed efficienti le istituzioni comuni", hanno sottolineato i leader verdi. "Possiamo certamente iniziare con una cooperazione rafforzata su questioni come il trasferimento dei rifugiati, le tasse, ma alla fine dovremo gestire le nostre differenze o sarà la nostra fine"

venerdì 3 marzo 2017

Ecco il Libro Bianco sul futuro dell'Europa: "le strade per l'unità nell'UE a 27"

Il Libro Bianco  

Rappresenta il contributo della Commissione Europea al vertice di Roma del 25 marzo prossimo. Il documento, che delinea le principali sfide e opportunità per l'Europa nei prossimi dieci anni. Il Libro bianco esamina il modo in cui l'Europa potrebbe cambiare nel prossimo decennio (dall'impatto delle nuove tecnologie sulla società e l'occupazione ai dubbi sulla globalizzazione, le preoccupazioni per la sicurezza e l'ascesa del populismo) e le scelte che si troverà a fare: subire passivamente queste tendenze o guidarle e cogliere le nuove opportunità che offrono. Mentre altre parti del mondo si espandono, la popolazione e il peso economico dell'Europa diminuiscono. Entro il 2060 nemmeno uno degli Stati membri raggiungerà l'1% della popolazione mondiale, ragione pressante per restare uniti e ottenere maggiori risultati. La prosperità dell'Europa, forza globale positiva, continuerà a dipendere dalla sua apertura e dai forti legami con i partner.
Ciascuno dei cinque scenari illustrati nel documento fornisce uno spaccato di quello che potrebbe essere lo stato dell'Unione da qui al 2025, a seconda delle scelte che l'Europa effettuerà (cfr. allegato). 
Gli scenari, che contemplano una serie di possibilità e hanno carattere illustrativo, non si escludono a vicenda né hanno pretese di esaustività.
  • Scenario 1: Avanti così - Nello scenario che prevede di proseguire sul percorso già tracciato, l'UE a 27 si concentra sull'attuazione del suo programma positivo di riforme, in linea con lo spirito degli orientamenti della Commissione Un nuovo inizio per l'Europa del 2014 e della dichiarazione di Bratislava concordata da tutti i 27 Stati membri nel 2016. In base a questo scenario, entro il 2025:
    • gli europei guideranno automobili automatizzate e connesse, ma potranno incontrare problemi all'attraversamento delle frontiere a causa del persistere di ostacoli giuridici e tecnici;
    • nella maggior parte dei casi gli europei attraverseranno le frontiere senza essere sottoposti a controlli; a causa del rafforzamento dei controlli di sicurezza sarà necessario recarsi all'aeroporto o alla stazione ferroviaria con largo anticipo sull'orario di partenza.
  • Scenario 2: Solo il mercato unico – L'UE a 27 si rifocalizza progressivamente sul mercato unico poiché i 27 Stati membri non riescono a trovare un terreno comune in un numero crescente di settori. In base a questo scenario, entro il 2025:
    • i controlli periodici complicheranno l'attraversamento delle frontiere per motivi di lavoro o per turismo; sarà più difficile trovare lavoro all'estero e il trasferimento dei diritti pensionistici verso un altro Stato non sarà garantito; chi si ammalerà all'estero sarà costretto a pagare fatture mediche elevate;
    • gli europei sono restii a utilizzare automobili connesse a causa dell'assenza di norme e di standard tecnici a livello dell'UE.
  • Scenario 3: Chi vuole di più fa di più – L'UE a 27 continua secondo la linea attuale, ma consente agli Stati membri che lo desiderano di fare di più assieme in ambiti specifici come la difesa, la sicurezza interna o le questioni sociali. Emergeranno una o più "coalizioni di volenterosi". In base a questo scenario, entro il 2025:
    • 15 Stati membri istituiranno un corpo di polizia e un corpo di magistrati per contrastare le attività criminali transfrontaliere; le informazioni sulla sicurezza saranno scambiate in tempo reale e le banche dati nazionali saranno completamente interconnesse;
    • le auto connesse sono di uso diffuso nei 12 Stati membri che hanno concordato di armonizzare le norme sulla responsabilità civile e gli standard tecnici.
  • Scenario 4: Fare meno in modo più efficiente - L'UE a 27 si concentra sul produrre risultati maggiori in tempi più rapidi in determinate aree politiche, intervenendo meno nei settori per i quali non se ne percepisce un valore aggiunto. L'attenzione e le risorse limitate sono concentrate su un numero ristretto di settori. In base a questo scenario, entro il 2025:
    • un'Autorità europea per le telecomunicazioni sarà abilitata a liberare frequenze per i servizi di comunicazione transfrontalieri, come quelli utilizzati dalle automobili connesse. Essa inoltre tutelerà i diritti degli utenti di telefonia mobile e di internet, ovunque si trovino nell'UE;
    • una nuova Agenzia europea per la lotta contro il terrorismo contribuirà a scoraggiare e prevenire gravi attentati grazie al monitoraggio e alla segnalazione sistematiche dei sospetti.
  • Scenario 5: Fare molto di più insieme – Gli Stati membri decidono di condividere in misura maggiore poteri, risorse e processi decisionali in tutti gli ambiti. Le decisioni di livello europeo vengono concordate più velocemente e applicate rapidamente. In base a questo scenario, entro il 2025:
    • gli europei che desidereranno reclamare contro una proposta relativa a un progetto di turbina eolica finanziato dall'UE nella loro zona faticheranno a mettersi in contatto con l'autorità responsabile poiché saranno indirizzati alle competenti autorità europee;
    • le automobili connesse circoleranno senza problemi in tutta Europa grazie a norme chiare applicabili in tutta l'UE; i conducenti possono rivolgersi a un'agenzia dell'UE responsabile di far rispettare le regole.

Prossime tappe

Il Libro bianco è il contributo della Commissione europea al vertice di Roma, in occasione del quale l'UE discuterà dei risultati ottenuti negli ultimi 60 anni ma anche del futuro nell'Unione a 27. Il Libro bianco segna l'inizio di un processo in cui l'UE a 27 deciderà il futuro dell'Unione. Per incoraggiare il dibattito, la Commissione europea, insieme al Parlamento europeo e agli Stati membri interessati, ospiterà una serie di dibattiti sul futuro dell'Europa che avranno luogo nelle città e nelle regioni del continente.
La Commissione europea contribuirà al dibattito nei prossimi mesi con una serie di documenti di riflessione:
  • sullo sviluppo della dimensione sociale dell'Europa;
  • sull'approfondimento dell'Unione economica e monetaria sulla base della relazione dei cinque presidenti del giugno 2015;
  • sulla gestione della globalizzazione;
  • sul futuro della difesa europea;
  • sul futuro delle finanze dell'UE.
Alla stregua del Libro bianco, i documenti di riflessione esporranno idee, proposte, opzioni e scenari diversi per l'Europa nel 2025, senza presentare, a questo stadio, decisioni definitive.

Contesto

Sessant'anni fa, mossi dal sogno di un futuro pacifico e condiviso, i membri fondatori dell'UE hanno intrapreso un viaggio ambizioso di integrazione europea con la firma dei trattati di Roma. Hanno deciso di comune accordo di risolvere i conflitti attorno a un tavolo anziché sui campi di battaglia. Dopo la dolorosa esperienza di un passato travagliato, quindi, l'Europa ha conosciuto sette decenni di pace e si è trasformata in un'Unione di 500 milioni di cittadini che godono di libertà e opportunità in una delle economie più prospere del mondo.
Il 60° anniversario dei trattati di Roma, il 25 marzo 2017, sarà un'occasione importante per i leader dell'UE a 27 per riflettere sullo stato di avanzamento del nostro progetto europeo, valutandone i successi e i punti di forza come pure gli aspetti da migliorare, e dimostrare la volontà comune di plasmare insieme un futuro più solido.
Come annunciato dal Presidente Juncker nel discorso sullo stato dell'Unione del 14 settembre 2016, accolto con favore dai leader dell'UE a 27 al vertice di Bratislava del 16 settembre 2016, la Commissione ha presentato oggi il Libro bianco sul futuro dell'Europa per avviare il dibattito in vista del vertice di Roma.
Il Libro bianco servirà ad orientare il dibattito tra i 27 capi di Stato o di governo e contribuirà a strutturare la discussione in occasione del vertice di Roma e ben oltre. Sarà inoltre utilizzato dalla Commissione come punto di partenza di un più ampio dibattito pubblico sul futuro del nostro continente.

Per ulteriori informazioni

sabato 25 febbraio 2017

Sostegno ai Festival di film e di programmi audiovisivi europei

Il Programma "Europa Creativa" della Commissione Europea, rivolto a promuovere e salvaguardare la diversità lingusitica e culturale europea ed a rafforzare la competività del settore culturale e creativo, ha un apposito Sottoprogramma, denominato MEDIA, rivolto principalmente a promuove lo sviluppo e la diffusione dell'audiovisivo e dei film europei, nonchè la loro circolazione in Europa, soprattutto attraverso il sostegno ai Festival europei dell’audiovisivo. Per poter beneficiare di tale sostegno finanziario, le organizzazioni che intendono realizzare festival di film e di programmi audiovisivi di creazione europei (fiction, documentari, animazione, cortometraggi e lungometraggi) possono candidarsi nel quadro dell'INVITO A PRESENTARE PROPOSTE pubblicato dalla Commissione europea.

Per potersi candidare, i festival devono programmare almeno il 70% di opere europee OPPURE almeno 100 lungometraggi (o 400 cortometraggi). Inoltre:
  • Almeno il 50% dei film deve essere non nazionale;
  • Devono essere rappresentati almeno 15 Paesi partecipanti al Programma.
Il contributo finanziario dell'UE assumerà la forma di una somma forfettaria, calcolata in base al numero di film europei nella programmazione, di importo compreso fra i 19.000 e i 75.000 euro.
Le candidatura vanno presentate entro il: 27/04/2017 ( i progetti dovranno iniziare tra il 01/11/2017 e il 30/04/2018).

Ricordate: il 31 marzo scade il Bando Urbact per Buone Pratiche!!

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Sappiamo tutti che in questi tempi difficili le città affrontano sempre più sfide a livello urbano legate al cambiamento demografico e climatico, ad obiettivi climatici ed  ambientali, alla disoccupazione e alla povertà urbana per citarne solo alcune. Come professionisti di tematiche urbane, stiamo tutti cercando pratiche ed esperienze rilevanti per superare queste criticità.  Tali pratiche, sono disponibili in tutte le forme e dimensioni, su tutti i temi ed argomenti. E quando diciamo 'buona pratica'* non intendiamo necessariamente qualcosa di grande, innovativo e dimostrativo di eccellenza. URBACT considera che anche la tua città possiede buone pratiche “nascoste” che possono interessare altre città europee e non hanno bisogno di inventarne una. Inoltre, la possibilità di imparare da colleghi e di adattare e riutilizzare le pratiche sperimentate senza reinventarle da zero è un'opportunità attrattiva in un momento storico in cui la scarsità di risorse è oggetto di una discussione quotidiana.

 Perchè candidarsi?

Il bando invita la vostra città a presentarsi con buone pratiche in materia di sviluppo urbano integrato sostenibile:
- Essere parte del gruppo pionieristico di buone pratiche di URBACT per essere ampiamente promossi a livello europeo e internazionale;
- Essere in grado di condividere la buona pratica nel quadro di un Network di trasferimento (il bando sarà pubblicato a settembre 2017);
Tutte le città selezionate con buone pratiche saranno premiate con il titolo di URBACT Good Practice City.  Il logo fornirà alla tua città il riconoscimento e la visibilità che merita per i risultati raggiunti.
Inoltre, verrà sviluppato un mix appositamente concepito di comunicazione e attività promozionali per promuovere il marchio, la pratica della vostra città e la storia che sta dietro di essa. Prima di tutto, sarà organizzato nel mese di settembre 2017  un Festival delle Buone Pratiche, al quale tutte le città con buone pratiche prenderanno parte e avranno l'opportunità di porsi in rete con i responsabili delle politiche urbane a livello europeo. Altri materiali quali pubblicazioni, presentazioni, video e infografiche saranno prodotti e condivisi con i professionisti urbani provenienti da tutta Europa, facendo in modo che la vostra storia sia resa nota e visibile.
 Diventando una città “Buona Pratica di URBACT” avrete la possibilità di promuovere lo sviluppo urbano sostenibile e integrato in occasione di eventi URBACT e attività di capacity building (workshop e conferenze a livello di programma e di progetto) comprese le attività relative al contributo per l'Agenda urbana per l'UE.
Ultimo ma non per questo meno importante, il “marchio” permetterà anche di condividere la vostra esperienza nell’ambito di un network di trasferimento. Ciò non solo permetterà di condurre e guidare il processo di comprensione e di riutilizzo della vostra pratica, ma anche di affinarlo e migliorarlo utilizzando una metodologia di peer-review meglio approfondita.

Come Candidare il vostro progetto?

Prima di tutto, per facilitare la vostra candidatura abbiamo abbozzato un documento: “easy to read” Terms of References  che fornirà le informazioni rilevanti che riguardano il bando Buone Pratiche.
Per presentare la vostra proposta progettuale, dovete seguire una procedura a due step:
Step 1
Il processo di applicazione facilitato usando un modulo online “easy to use” accessibile Qui.
Come applicant è necessario inserire i dati e rispondere a 13 domande qualitative che forniranno il panel di valutazione con le informazioni necessarie sulla tua buona pratica.

Step 2
Ci puoi inviare un’email a - goodpracticecall@urbact.eu,  il ‘pacchetto di supporto” con i seguenti elementi:
OBBLIGATORIO
-           Sintesi di buona pratica con non più di 5000 caratteri
-           2 foto che presentano la propria buona pratica
OPZIONALE
Materiali – brevi documenti, infografiche, video, etc. - che potete considerare rilevanti per supportare le informazioni fornite nel modulo di applicazione (in inglese o con la sintesi in inglese).
Prima di iniziare, leggere attentamente i termini di riferimento del bando di buona pratica.

Nel caso di ulteriori incertezze non esitate a contattarci via e-mail - goodpracticecall@urbact.eu dopo aver consultato le nostre FAQ nella sezione dedicata del presente bando.

*Se desideri più informazioni sulla definizione di buona pratica, leggi qui.
Per questa ragione, URBACT ha lanciato un bando per sostenere e promuovere le Buone Pratiche.

Ulteriori letture e materiali


giovedì 23 febbraio 2017

Principali risultati del Consiglio dei Ministri dell'Economia e delle Finanze (ECOFIN) del 21 febbraio 2017 a Bruxelles

Elusione dell'imposta sulle società — Disallineamenti da ibridi

Il Consiglio ha approvato la sua posizione sulle norme volte a eliminare i "disallineamenti da ibridi" con i regimi di imposizione dei paesi terzi. Il progetto di direttiva è l'ultima di una serie di misure volte a prevenire l'elusione fiscale da parte delle grandi società. Essa impedirà a queste ultime di sfruttare le differenze tra due o più giurisdizioni fiscali per ridurre le imposte complessive dovute.Contribuirà inoltre ad attuare le raccomandazioni dell'OCSE del 2015 per rispondere all’erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili (BEPS). "L'UE è in prima fila nella lotta contro l'elusione fiscale", ha dichiarato Edward Scicluna, ministro delle finanze di Malta, che detiene attualmente la presidenza del Consiglio. "Vogliamo garantire un'attuazione coerente nel diritto dell'UE del piano d'azione dell'OCSE sul BEPS." La proposta affronta i disallineamenti da ibridi riguardanti i paesi non UE (mentre le disparità all'interno dell'UE sono disciplinate dalla "direttiva anti-elusione" adottata nel luglio 2016).

Lista UE delle giurisdizioni non cooperative

Il Consiglio ha fatto il punto dei lavori su una lista UE delle giurisdizioni di paesi terzi non cooperative in materia di tassazione. Questa iniziativa fa seguito alla strategia esterna dell'UE in materia di imposizione e contribuirà agli sforzi in atto volti a prevenire la frode fiscale. "L'obiettivo della creazione di una lista UE è di promuovere le buone norme che sono già applicabili nell'UE", ha dichiarato Edward Scicluna. "Le giurisdizioni, saranno sottoposte ad un vaglio e inserite nella lista qualora si accerti che le loro politiche fiscali non sono conformi alle nostre norme minime." Il Consiglio prevede di finalizzare la lista delle giurisdizioni non cooperative entro la fine del 2017. I lavori sono stati condotti in parallelo con il forum globale dell'OCSE sulla trasparenza e lo scambio d'informazioni a fini fiscali.

Bilancio dell'UE

Il Consiglio ha fissato le priorità per il bilancio UE il 2018, richiamando l'attenzione sulla necessità di un bilancio realistico che consenta di trovare il giusto equilibrio tra risanamento di bilancio e nuovi investimenti favorevoli alla crescita e all'occupazione.I ministri hanno inoltre chiesto che il bilancio 2018 preveda risorse adeguate per continuare a sostenere le priorità tradizionali e quelle in evoluzione all'interno dell'UE, in particolare per favorire la ripresa dell'economia, affrontare le sfide umanitarie e di sicurezza e tener fede agli impegni già assunti. Il Consiglio ha inoltre raccomandato che il Parlamento europeo conceda il discarico alla Commissione per l'esecuzione del bilancio UE 2015.


Ancora gravi squilibri nell'attuazione delle priorità economiche e sociali dell'UE. Finlandia virtuosa. Ancora disastrosa la situazione del debito in Italia. L'Austria falsa i dati sul suo debito pubblico e viene multata.




La Commissione europea ha pubblicato la sua analisi della situazione economica e sociale negli Stati membri, che comprende anche una valutazione degli squilibri rimanenti. La Commissione pubblica inoltre una relazione sull'attuazione del patto di bilancio, una relazione che analizza la situazione del debito in Italia e una relazione su un caso di errata rappresentazione delle statistiche in Austria, unitamente a una proposta al Consiglio relativa all'imposizione di un'ammenda a questo paese.
Gli Stati membri stanno progredendo nell'attuazione degli orientamenti strategici individuali  in relazione al "triangolo virtuoso" che consiste nel rilanciare gli investimenti, portare avanti le riforme strutturali e garantire politiche di bilancio responsabili. Questa valutazione dei progressi degli Stati membri fa parte del ciclo annuale di coordinamento delle politiche economiche a livello di UE ed è nota come "pacchetto d'inverno del semestre europeo". 
 Il pacchetto fa seguito alle previsioni economiche pubblicate la settimana scorsa.
Le 27 relazioni per paese pubblicate oggi (per tutti gli Stati membri tranne la Grecia, attualmente oggetto di un programma specifico di sostegno alla stabilità) contengono un'analisi della situazione delle economie degli Stati membri effettuata dai servizi della Commissione e comprendente, ove pertinente, una valutazione degli squilibri macroeconomici. Dopo la pubblicazione, a novembre, dell'analisi annuale della crescita 2017 e delle raccomandazioni per la zona euro, in cui erano indicate le priorità per l'anno successivo a livello europeo, il pacchetto odierno sposta l'attenzione verso la dimensione nazionale del semestre europeo, in previsione delle raccomandazioni specifiche per paese che saranno presentate in primavera.
La pubblicazione anticipata delle relazioni per paese, che precede la presentazione dei programmi nazionali e l'aggiornamento delle raccomandazioni specifiche per paese, rientra negli sforzi compiuti dalla Commissione Juncker per razionalizzare e rafforzare il semestre europeo. Il suo scopo è consentire un dialogo con gli Stati membri sulle priorità europee e nazionali e rispecchiare la maggiore attenzione riservata agli aspetti occupazionali e sociali.
L'analisi dimostra che, nella maggior parte degli Stati membri, la ripresa economica ha contribuito a ridurre i tassi di disoccupazione, sebbene questi superino ancora i livelli pre-crisi. Gli esami approfonditi contenuti in alcune delle relazioni indicano che i forti disavanzi delle partite correnti sono stati corretti e che l'elevato stock di debito privato, pubblico ed esterno sta diminuendo in proporzione del prodotto interno lordo. Permangono tuttavia diversi rischi: i forti disavanzi delle partite correnti vengono aggiustati solo in misura limitata, mentre in alcuni Stati membri il settore finanziario risente dell'elevato stock di crediti deteriorati.
Nel novembre scorso la Commissione ha avviato esami approfonditi relativi a 13 Stati membri per accertare l'eventuale presenza di squilibri macroeconomici e valutarne l'entità. Si è riscontrato che tutti i 13 Stati membri per i quali quest'anno è stato effettuato un esame approfondito presentavano squilibri o squilibri eccessivi l'anno scorso. I risultati degli esami sono riportati nelle corrispondenti relazioni per paese.
La Commissione ha concluso che la Finlandia non presenta squilibri ai sensi della procedura per gli squilibri macroeconomici (MIP). Gli altri 12 Stati membri presentano squilibri (6) o squilibri eccessivi (6). Questi 12 paesi continueranno a essere oggetto di un monitoraggio specifico modulato in funzione dell'entità e della natura dei loro squilibri. Il monitoraggio analizzerà le misure adottate dai singoli Stati attraverso un dialogo intensificato con le autorità nazionali, missioni di esperti e relazioni sui progressi compiuti. I risultati degli esami approfonditi possono essere riassunti come segue:
  • Bulgaria, Francia, Croazia, Italia, Portogallo e Cipro presentano squilibri economici eccessivi.
  • Germania, Irlanda, Spagna, Paesi Bassi, Slovenia e Svezia presentano squilibri economici.
  • La Finlandia non presenta squilibri economici.

Relazione sul recepimento del patto di bilancio

Oggi il Collegio ha adottato anche una comunicazione e una relazione sul recepimento del patto di bilancio nel diritto nazionale. Il patto di bilancio è un elemento centrale del trattato intergovernativo sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell'Unione economica e monetaria (TSCG). Il patto vincola 22 Stati membri (la zona euro più Bulgaria, Danimarca e Romania) ai principi della disciplina di bilancio rafforzata e della regola del pareggio di bilancio, con un meccanismo di correzione. Il patto di bilancio è stato concepito come parte della risposta politica dell'UE alla crisi economica e finanziaria. Alcuni suoi elementi sono stati successivamente integrati nel diritto dell'Unione. Dalla relazione emerge che tutti gli Stati membri firmatari del patto di bilancio ne hanno integrato la sostanza nei quadri di bilancio nazionali. Gli assetti nazionali variano, ma questo è una conseguenza naturale del quadro istituito dal trattato, che stabilisce solo principi e requisiti di portata relativamente generale. Al momento di sottoscrivere il patto di bilancio si è optato per un trattato intergovernativo in quanto non era possibile concludere il trattato nell'ordinamento giuridico dell'UE. Sono tuttavia previste diverse fasi per l'integrazione del TSCG nel diritto dell'Unione in modo da rafforzare la responsabilità e la legittimità democratiche in tutto il suo territorio.

Relazione sulla situazione del debito in Italia

La Commissione ha inoltre adottato una relazione sull'Italia a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) in cui esamina la conformità del paese con il criterio del debito stabilito dal patto di stabilità e crescita e i tempi previsti per il percorso di riduzione del debito.
La relazione conclude che, a meno che le misure strutturali aggiuntive pari almeno allo 0,2% del PIL che il governo si è impegnato ad adottare al più tardi nell'aprile 2017 siano attuate in modo credibile entro quella data per ridurre il divario e garantire la conformità al braccio preventivo nel 2017 (e quindi nel 2016), il criterio del debito stabilito dal trattato e dal regolamento (CE) n. 1467/1997 dovrebbe essere considerato non soddisfatto.
Tuttavia, la decisione di raccomandare o meno l'avvio di una procedura per i disavanzi eccessivi sarà presa solo in base alle previsioni di primavera 2017 della Commissione, tenendo conto dei dati sui risultati di bilancio per il 2016 e dell'attuazione degli impegni di bilancio assunti dalle autorità italiane nel febbraio 2017*.

Relazione su un caso di errata rappresentazione di dati statistici e proposta di decisione del Consiglio relativa all'imposizione di un'ammenda all'Austria

La Commissione ha anche adottato anche una proposta di decisione di esecuzione del Consiglio che impone all'Austria un'ammenda di 29,8 milioni di EUR per errata rappresentazione di alcuni dati sul debito pubblico. A seguito di un'indagine e di contatti con le autorità austriache, la Commissione ha riscontrato che una grave negligenza da parte di soggetti governativi del Land Salzburg aveva determinato un'errata rappresentazione dei dati statistici del 2012 e del 2013 relativi al disavanzo e al debito dell'Austria comunicati a Eurostat per il periodo 2008-2012. I dati relativi al debito e al disavanzo dell'Austria sono stati corretti nell'aprile 2014 e successivamente pubblicati senza riserve da Eurostat.

Prossime fasi nell'ambito del semestre europeo

Le relazioni per paese della Commissione e i risultati degli esami approfonditi saranno discussi in sede dei Consiglio. Successivamente la Commissione terrà incontri bilaterali con gli Stati membri per discutere le singole relazioni. I vicepresidenti e i commissari si recheranno negli Stati membri per incontrare gli esponenti di governo e parlamento, le parti sociali e le altre parti interessate. Queste discussioni, frutto del maggior coinvolgimento degli Stati membri prima della pubblicazione delle relazioni per paese, dovrebbero proseguire nel periodo che precede la preparazione dei programmi nazionali di riforma e dei programmi di stabilità o di convergenza.
La Commissione propone che gli Stati membri coinvolgano strettamente i parlamenti nazionali e le parti sociali e che garantiscano la titolarità del processo di riforma da parte di un maggior numero di soggetti interessati. In particolare, gli Stati membri saranno invitati a spiegare in che modo le autorità regionali e locali sono associate alla preparazione del programma, visto che il successo dell'attuazione dipende anche dai vari livelli di governo.
In primavera la Commissione proporrà una nuova serie di raccomandazioni specifiche per paese.

Contesto

La pubblicazione anticipata delle relazioni per paese rientra negli sforzi compiuti dalla Commissione Juncker per razionalizzare e rafforzare il semestre europeo, in linea con relazione dei cinque presidenti e con le tappe annunciate dalla Commissione per il completamento dell'Unione economica e monetaria dell'Europa. Le modifiche sono state introdotte per consentire fin dall'inizio del semestre europeo un vero dialogo sulle priorità europee, comprese le sfide per la zona euro, e da avere più tempo per discutere con gli Stati membri e le parti interessate a tutti i livelli. Le relazioni odierne rispecchiano inoltre la maggiore attenzione che la Commissione riserva agli aspetti legati all'occupazione e alla sfera sociale nel quadro del semestre europeo.
L'anno scorso, inoltre, la Commissione ha reso più chiara e trasparente la procedura per gli squilibri macroeconomici riducendo il numero di categorie di squilibri da sei a quattro: nessuno squilibrio, squilibri, squilibri eccessivi e squilibri eccessivi con azione correttiva (procedura per gli squilibri eccessivi). Questo era stato annunciato ad ottobre 2015 nella comunicazione sulle tappe verso il completamento dell'Unione economica e monetaria.

Altre informazioni: