giovedì 1 giugno 2017

IL 30 GIUGNO SCADE IL TERZO BANDO INTERREG EUROPE

Scadrà il 30 giugno 2017 la procedura online per candidare il vostro progetto nel quadro del terzo Invito a presentare Proposte del Programma di Cooperazione interregionale Interreg Europe 2014-2020 . Sempre  online trovate tutta la documentazione utile per la partecipazione al bando nonchè vari documenti di approfondimento. E' previsto inoltre il supporto tecnico ai candidati da parte del Segretariato Congiunto del Programma Interreg Europe, che fornirà  suggerimenti personalizzati sulle idee che si intendono candidare.
Si ricorda che l’obiettivo generale di Interreg Europe è migliorare e promuovere lo scambio di esperienze e l’apprendimento delle politiche fra tutti gli attori europei impegnati soprattutto in ambito. Il Programma si integra inoltre con altre politiche e programmi europei come: EU Roadmaps for Low Carbon and Resource Efficiency, Horizon 2002 e Cosme.
Interreg sostiene progetti nelle regioni di 30 paesi eleggibili (28 stati membri della EU più la Svizzera e la Norvegia). 
Questi gli obiettivi tematici:
- rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione;
- promuovere la competitività delle piccole e medie imprese;
- sostenere la transizione verso un’economia a ridotta produzione di CO2;

venerdì 26 maggio 2017

Settimana europea dell'Energia Sostenibile 2017

EUSEWla Settimana europea dell'Energia Sostenibile 2017, si svolgerà a Bruxelles dal 19 al 25 giugno 2017. Energy Days organizzati durante tutto il mese di giugno in tutta Europa.

Lanciato nel 2006 dalla Commissione Europea, EUSEW è un mese intero di attività che, in tutta Europa, promuovono programmi , progetti idee e iniziative per un' energia sicura, pulita ed efficiente. Si tratta anche di un momento importante di riflessione per politici, amministratori e cittadini impegnati a raggiungere obiettivi concreti circa i problemi del clima, dell'ambiete e dell'energia.

EUSEW 2017 comprende Conferenze e incontri con politici, tecnici ed esperti di alto livello dove vengono illustrate le migliori pratiche e idee innovative sull'energia sostenibile. Importante lo spazio dedicato agli eventi di networking (Networking Villagge) per condividere idee e progetti, stringere alleanze e partnership. Oltre ad una serie di Energy Days in varie città europee, è previsto un concorso che premierà a Bruxelles le migliori idee.

EUSEW è organizzato dall'Agenzia Esecutiva per le Piccole e Medie Imprese (EASME), in stretta cooperazione con la Direzione Generale dell'Energia (DG ENERGIA).

Per ulteriori informazioni clicca qui.

Strumento di garanzia per i settori culturali e creativi

Di cosa si tratta?

Nel contesto di un accesso limitato ai finanziamenti per i settori culturali e creativi, il programma Europa creativa (2014-2020) della Commissione europea ha stanziato 121 milioni di EUR per un meccanismo finanziario che funge da assicurazione per gli intermediari finanziari (ad esempio le banche) che offrono finanziamenti a iniziative dei settori culturali e creativi. Il programma dovrebbe avere un effetto catalizzatore e generare 600 milioni di EUR in prestiti e altri prodotti finanziari. È inoltre prevista una formazione per aiutare gli intermediari finanziari a capire meglio le esigenze dei progetti del settore culturale e creativo, allo scopo di accrescere il loro impegno con questi settori.
Il sistema di garanzia è gestito dal Fondo europeo per gli investimenti (parte del gruppo della Banca europea per gli investimenti) a nome della Commissione europea, e mira a rafforzare la capacità finanziaria e la competitività delle imprese dei settori culturali e creativi.

Quali imprese possono beneficiare dello strumento di garanzia per i settori culturali e creativi?

Lo strumento di garanzia è concepito per le imprese attive nei settori culturali e creativi con sede nei paesi partecipanti al programma Europa creativa e che rientrano nella definizione di piccole e medie imprese. Le attività di questi settori si fondano su valori culturali e/o espressioni artistiche e creative, indipendentemente dal fatto che esse siano o meno orientate al mercato e a prescindere dal quadro giuridico entro il quale vengono realizzate. Queste attività comprendono la creazione, la produzione, la diffusione e la conservazione dei beni e servizi che incarnano espressioni culturali, artistiche o creative. Tra i settori rientrano l'architettura, gli archivi e le biblioteche, l'artigianato artistico, gli audiovisivi (film, televisione, videogiochi e multimedia), il patrimonio culturale, il design, i festival, la musica, le arti dello spettacolo, l'editoria, la radio e le arti visive.

Come si può fare domanda per lo strumento di garanzia per i settori culturali e creativi?

Il bando, che riguarda la piccole e medie imprese che operano in settori culturali,  è aperto sino al 30 settembre 2020. Occorre comunque mettersi in contatto con gli intermediari finanziari responsabili per ciascun paese. La lista è disponibile qui.

Per ulteriori info clicca qui.

lunedì 22 maggio 2017

Commissione europea e BCE scoprono le carte: il motore di tutto sono i cittadini che consumano e contraggono debiti!!

Il 19 maggio scorso si è tenuta a Bruxelles la Conferenza annuale tra Commissione europea e Banca Centrale Europea sull' integrazione e la stabilità del settore finanziario. Impressionanti le conclusioni fornite nella "Relazione sulla revisione in materia di stabilità e integrazione finanziarie in Europa (EFSIR)" pubblicata dalla Commissione europea in concomitanza con l'evento.

La Relazione, che da un lato pare evidenzi "una tendenza positiva della ripresa dell’economia europea", dall'altro individua i consumi dei privati come "principale motore della crescita". Ma non basta. La spinta al consumo sarebbe sostenuta "da un aumento del credito bancario" e da un "quadro di regolamentazione e vigilanza migliorato". 
Ossia: 
1) Senza consumo è la fine!;  
2) più le famiglie si indebitano per consumare e meglio è; 
3) Se sgarrano e non restituiscono il credito con gli interessi sarà più facile pignorare. 
La relazione rileva inoltre che, sebbene permangano "alcune difficoltà" (che ben conosciamo e che, in ogni caso, saremo chiamati noi a risolvere) le banche dell’UE "sono molto più stabili che in passato: sono meglio capitalizzate e hanno modelli d’impresa più solidi". Si ammette, in pratica, che sinora l'intero sistema era governato dall'instabilità!
La relazione completa e un comunicato stampa sono disponibili online. Il programma della conferenza è disponibile qui e l’evento è trasmesso in web streaming qui.

Consultazione pubblica sulla promozione dell’inclusione sociale e dei valori condivisi dell’UE attraverso l’istruzione



In che modo l’istruzione in Europa dovrebbe aiutare i giovani ad affermarsi in società sempre più diversificate alle prese con l'aumento delle diseguaglianze sociali ed economiche, un dibattito polarizzato e l'estremismo violento? È questa la domanda principale di una consultazione pubblica avviata dalla Commissione europea.

Per partecipare alla consultazione pubblica si deve rispondere ad un questionario on line, accessibile fino all’11 agosto. Le risposte saranno tenute in considerazione nell’elaborazione di un progetto di raccomandazione del Consiglio sul tema, che sarà presentato entro la fine dell’anno. La raccomandazione è stata annunciata nella comunicazione della Commissione "Sostenere la prevenzione della radicalizzazione che porta all’estremismo violento".
Ulteriori informazioni su come affrontare la radicalizzazione violenta attraverso l’istruzione e le iniziative per la gioventù sono disponibili in questa scheda informativa.

Al via la settima edizione del concorso "Una vignetta per l'Europa"

 
La Rappresentanza in Italia della Commissione europea in collaborazione con Internazionale e con la partecipazione di Voxeurop anche quest'anno ha indetto la settima edizione del concorso per premiare la migliore vignetta politica pubblicata sulla stampa italiana negli ultimi mesi.
19-05-2017
Dal 19 maggio fino al 4 luglio, puoi presentare le tue  vignette che a partire dal 15 luglio potranno essere votate dal pubblico su facebook.com/internazionale.
 
Le 5 migliori vignette saranno dichiarate  dall'insieme dei voti del pubblico a quello della giuria composta da giornalisti e vignettisti.
 
La premiazione avrà luogo durante l'edizione 2017 del festival di Internazionale a Ferrara.
 
Per maggiori informazioni sulle modalità di partecipazione scarica il bando del concorso:

Parlamento Europeo: risultati della Plenaria di Maggio: ricollocazione dei rifugiati, lotta all’omofobia, Ungheria, Brexit

Questi i punti chiave della plenaria che si è appena conclusa: la visita del Segretario generale ONU, il dibattito sui negoziati Brexit, la risoluzione sul ricollocamento dei rifugiati e molto altro.
https://www.europarltv.europa.eu/it/programme/eu-affairs/from-refugees-to-food-waste-5-numbers-to-take-away-from-strasbourg
Giovedì 18 maggio il Parlamento ha approvato le leggi che permetteranno a chi ha un abbonamento a un servizio di contenuti online di accedervi anche se in viaggio in un altro paese UE. Le nuove regole dovrebbero entrare in vigore entro un anno.

Il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, si è rivolto alla plenaria mercoledì 17. Ha parlato della situazione in Siria, della crisi dei rifugiati e dell’importanza del ruolo dell’UE nel mondo.

Mercoledì 17 maggio si è discusso con Michel Barnier e Donald Tusk circa il Consiglio europeo del 29 aprile sul Brexit. I deputati hanno espresso apprezzamento per l’unità dimostrata dai leader dei 27 paesi UE in vista dei negoziati con il Regno Unito. Hanno però anche chiesto una riforma dell’Unione.

Il “serio deterioramento dello stato di diritto e della democrazia” in Ungheria è stato condannato dai deputati europei. Mercoledì 17 hanno votato per invocare l’avvio dell’articolo 7 (1) del trattato dell’Unione europea per stabilire se ci sia “un chiaro rischio di una grave infrazione” dei valori dell’Unione europea.

Sono ancora tanti i migranti ogni anno che rischiano la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo. Italia e Grecia si trovano in prima linea in questa crisi e non possono essere lasciate sole: questo è quello che hanno dichiarato i deputati con una risoluzione per un efficace sistema di ricollocamento approvata giovedì 18 maggio. Nel dibattito di martedì 16 maggio i deputati hanno accusato i governi nazionali di scarsa cooperazione nel trasferimento dei rifugiati.

In preparazione alla Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia (IDAHOT) del 17 maggio, i deputati martedì 16 maggio hanno discusso le persecuzioni a danno di omosessuali in Cecenia rivelate da media indipendenti e organizzazioni per i diritti umani russi. Giovedì 17 maggio è stata votata una risoluzione che invoca un’investigazione urgente da parte delle autorità russe.

Gli 88 milioni di tonnellate di cibo sprecato ogni anno nei paesi dell’Unione europea rappresentano un vero problema sociale e ecologico. I deputati vogliono che questo spreco sia ridotto del 30% entro il 2025 e del 50% entro il 2030 (rispetto alle rilevazioni del 2014).

Il Parlamento ha rifiutato per una seconda volta la lista nera di paesi a rischio di riciclaggio di denaro proposta dalla Commissione Europea. La lista proviene dalla Task force internazionale per l’azione finanziaria (Financial Action Task Force) e i deputati vogliono che l’Unione europea organizzi un procedimento autonomo e indipendente per giudicare se alcuni paesi rappresentano una minaccia di criminalità finanziaria.

Mercoledì il Parlamento ha approvato i 2.641.800€ di aiuti UE per il ricollocamento professionale di 821 lavoratori informatici della ex-Nokia in Finlandia, affinché ricevano formazione e accompagnamento nella ricerca del lavoro.

Gli effetti negativi della globalizzazione sulla società devono ancora essere pienamente affrontati e i suoi vantaggi devono essere meglio distribuiti. Questo il punto di vista dei deputati che martedì hanno sottolineato come la globalizzazione sia considerata responsabile della pressione sul mercato del lavoro e questo abbia a sua volta un ruolo nella crescita del populismo. Ecco quello che il Parlamento ha fatto finora per affrontare al meglio la globalizzazione.

Consiglio “Giustizia e affari interni” del 18.5.2017

 Principali risultati

https://static.council-tvnewsroom.eu/aa606868-3bff-11e7-b9e0-bc764e092fac/115021-JHA-Council-Highlights_PRV.mp4

Riforma del sistema europeo comune di asilo

I ministri hanno discusso informalmente dell'applicazione efficace dei principi di responsabilità e solidarietà nel contesto della riforma del sistema europeo comune di asilo. La presidenza proseguirà gli sforzi volti a far avanzare i lavori in materia.

Lotta alla criminalità organizzata e alle forme gravi di criminalità

Il Consiglio ha adottato conclusioni che fissano le priorità dell'UE nella lotta alla criminalità organizzata e alle forme gravi di criminalità nel ciclo programmatico 2018-2021. Nelle conclusioni sono state individuate dieci priorità dell'UE in materia di lotta alla criminalità: cibercriminalità, stupefacenti, agevolazione dell'immigrazione illegale, reati organizzati contro il patrimonio, tratta degli esseri umani, frode in materia di accise e frode intracomunitaria dell'operatore inadempiente, armi da fuoco, criminalità ambientale, fondi di origine illegale e riciclaggio dei proventi nonché falso documentale.

Sicurezza aerea

La Commissione europea ha informato i ministri in merito alla riunione tenutasi tra l'UE e gli Stati Uniti il 17 maggio 2017 per discutere di questioni relative alla sicurezza aerea e, in particolare, alle procedure di sicurezza per i dispositivi elettronici di grandi dimensioni.

Altri punti

Si sono tenute discussioni informali tra i ministri dell'interno e i ministri della difesa nonché tra i ministri dell'interno e i ministri dello sviluppo.
Oggi abbiamo partecipato a due riunioni congiunte molto interessanti con i ministri della difesa e i ministri dello sviluppo. Il dialogo tra le varie formazioni del Consiglio ha evidenziato l'esigenza di maggiori coordinamento e coerenza tra le varie politiche e accrescerà auspicabilmente l'efficacia dei lavori dell'UE nel settore della migrazione e della lotta al terrorismo."
Carmelo Abela, ministro maltese dell'interno e della sicurezza nazionale

mercoledì 10 maggio 2017

QUESTO POMERIGGIO, DALLE 15 IN POI, EUYOU SARA' IN DIRETTA DA BRUXELLES

L'obiettivo dell'incontro,  organizzato dalla Corte dei Conti dell'UE nella sede di Bruxelles del Parlamento Europeo, è quello di analizzare se i programmi comunitari stiano fornendo risultati concreti sul mercato del lavoro e se costituiscano un adeguato sostegno per i giovani.
L'incontro riunisce esperti di alto livello delle istituzioni dell'UE,operatori del settore, rappresentanti dei giovani e dei datori di lavoro, nonché altri soggetti pubblici e privati coinvolti nell'ambito delle politiche giovanili. E' previsto anche uno scambio di opinioni e di idee sui programmi dell'Unione europea rivolti ai giovani in particolare nel settore dell'occupazione. Si rifletterà sui progressi da perseguire in merito alle azioni volte a promuovere l'occupazione giovanile. La base dei lavori sarà la recente relazione speciale della Corte dei Conti: "Disoccupazione giovanile: le politiche dell’UE hanno migliorato la situazione?Una valutazione della Garanzia per i giovani e dell'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile".
 

Programme

Please note that the conference will be held in English only and no interpretation will be provided.

10 May 2017

15.00 – 15.20: Welcome address
  • Antonio Tajani, President of the European Parliament
  • Klaus-Heiner Lehne, President of the European Court of Auditors
 
15.20 – 15.40: Keynote speech
  • Valdis Dombrovskis, Vice-President for the Euro and Social Dialogue, European Commission
 
15.40 – 15.45: Video - ECA's special report on Youth Employment
 
15.45 – 16.25: Speeches - Youth Guarantee and Youth Employment Iniative - Assessment of progress made
  • Iliana Ivanova, Member of the European Court of Auditors, Dean of Chamber II
  • Marianne Thyssen, Member of the European Commission for Employment, Social Affairs, Skills and Labour Mobility
 
16.25 – 16.30: Video - Young people's testimonials
 
16.30 – 17.10: Panel discussion on youth employment - the way forward for policy makers
  • Moderator: Mark Rogerson, Spokesperson of the European Court of Auditors
  • Fons Leroy, President of European Network of Public Employment Services
  • Tom Bevers, Chairman of the Employment Committee of the European Union (EMCO)
  • Michel Servoz, Director-General of DG Employment, Social Affairs and Inclusion, European Commission
  • Derek Vaughan, MEP, Vice-Chair of the European Parliament's Budgetary Control Committee
  • Romana Tomc, MEP, Member of the Committee on Employment and Social Affairs 
 
17.10 – 17.50: Panel discussion on youth employment - the way forward for the labour market
  • Moderator: Martina Dlabajova, MEP, Vice-Chair CONT Committee on Budgetary Control and Member of the Committee on Employment and Social Affairs 
  • Massimiliano Mascherini, Senior Research Manager, Social Policies, European Foundation for the Improvement of Living and Working Conditions
  • Carina Autengruber, Vice-President of the European Youth Forum (YFJ)
  • Liliane Volozinskis, Director for Social Affairs and Training Policy, European Association of Craft, Small and Medium-sized Enterprises (UEAPME)
  • Maxime Cerutti, Director, Social Affairs Department, Businesseurope
  • Thiébaut Weber, ETUC Confederal Secretary
 
17.50 – 18.10: Closing remarks
  • Evarist Bartolo, Minister for Education and Employment, Malta
  • Iliana Ivanova, Member of the European Court of Auditors, Dean of Chamber II
 
Cocktail Reception

giovedì 4 maggio 2017

EUROPA CREATIVA: opportunità e ricerche di partner nel settore della cultura

Music Moves Europe – Presenta il tuo Progetto alla fiera internazionale Midem 2017.
Se hai una "Start up" che opera nel settore della consulenza in ambito musicale o nel trattamento di dati musicali, partecipa all'iniziativa Midem, la fiera internazionale dell'industria della musica.

Il 9 Maggio prossimo, Europa Creativa Cultura-España organizza un workshop sulla ricerca di partner europei. All'evento parteciperanno i rappresentnati degli uffici EUROPA CREATIVA di Svezia, Grecia) e Slovenia. Posti limitati. Tutte le info e la domanda di iscrizione qui
La Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Brescia ricercano partner per la presentazione di un progetto nel quadro del Programma culturale EUROPA CREATIVA. Si tratta di un progetto di cooperazione su larga scala nel settore delle arti sceniche. Il progetto mira a produrre nuove opere artistiche in collaborazione tra artisti e cittadini di seconda e terza generazione di immigrati.
+info europacreativa.cultura@mecd.es 
L' Associazione dell'Ucraina Dofa.Fundha lanciato un bando per selezionare manager o progettisti culturali dell'UE, interessati a partecipare a un incontro destinato all'elaborazione congiunta di un progetto di residenza per 50 artisti provenienti da diversi paesi. 

La rete portoghese di teatri Artemrede Teatros Associados cerca partner per partecipare al Programma culturale Europa creativa in relazione ad azioni di sostegno per l'integrazione dei profughi. Artemrede è una rete di 14 teatri di 14 città dell'area metropolitana di Lisbona.
+ info: Europacreativa.Cultura@Mecd.Es
LABORATORIO DI SCRITTURA DI SCENEGGIATURE
Perfeziona la sceneggiatura del tuo progetto di #fictiono #documentarionel laboratorio di #escrituradeguiones. La 3 ª edizione del laboratorio di scrittura di sceneggiature è organizzato da Europa Creativa MEDIA Andalucía e Sources 2.
Il Corso è curato da Gualberto Ferrari e si terrà i giorni 18 e 19 settembre 2017 a Siviglia.
La partecipazione è gratuita.
Presenta la tua domanda via e-mail a info@europacreativaandalucia.es entro il 30 maggio 2017.
Informazioni complete e richiesta di partecipazione qui: http://lajunta.es/13nd2

 

mercoledì 3 maggio 2017

Nuovo piano d'azione per rafforzare la protezione della natura e della biodiversità



La Commissione europea ha adottato un nuovo piano d'azione per aiutare le regioni europee a tutelare la biodiversità e a sfruttare i benefici economici derivanti dalla protezione della natura.Il piano è composto da 15 azioni, da realizzare entro il 2019, finalizzate a migliorare rapidamente l'attuazione delle direttive Uccelli e Habitat, che costituiscono le politiche faro dell'UE in materia di natura.
Queste direttive istituiscono la più vasta rete coordinata di zone protette ricche di biodiversità al mondo (la rete Natura 2000) che copre oltre il 18% della superficie terrestre e il 6% di quella marina nell'UE. Queste zone protette da sole rappresentano tra l'1,7 e il 2,5% del PIL dell'UE, grazie alla fornitura di servizi ecosistemici quali lo stoccaggio del carbonio, la depurazione delle acque, l'impollinazione e il turismo. Il piano d'azione adottato oggi mira a migliorare la gestione di queste zone, collegando in modo più ampio la protezione della natura e le attività socioeconomiche e coinvolgendo le autorità nazionali, i portatori d'interesse e i giovani.

Gli obiettivi sono:

Migliorare gli orientamenti e le conoscenze e assicurare una maggiore coerenza rispetto ai più ampi obiettivi socioeconomici
  • La Commissione aiuterà gli Stati membri ad attuare efficacemente la normativa e a coglierne i benefici economici. Intendiamo aggiornare, elaborare e promuovere attivamente gli orientamenti relativi alle procedure di autorizzazione dei siti, alla protezione e alla gestione delle specie, come pure gli orientamenti specifici per settore relativi a questioni importanti, quali ad esempio l'energia eolica e idraulica e l'acquacoltura. Sono inoltre previsti nuovi orientamenti sull'integrazione dei servizi ecostistemici nel processo decisionale.
  • La Commissione aiuterà ad assicurare l'accesso pubblico in linea ai dati necessari all'attuazione delle direttive (ad esempio le immagini satellitari del programma Copernicus).
Favorire la titolarità politica e rafforzare la conformità
  • Una maggiore chiarezza per i portatori d'interesse rafforzerà la conformità. La Commissione sosterrà gli Stati membri nell'attuazione delle misure di conservazione necessarie per tutti i siti.
  • La Commissione collaborerà con le autorità nazionali e regionali, i proprietari dei terreni e altri portatori d'interesse per migliorare l'attuazione e superare le sfide.
Rafforzare gli investimenti nella rete Natura 2000 e migliorare l'uso dei finanziamenti dell'UE
Migliorare la comunicazione e la sensibilizzazione, e il coinvolgimento di cittadini, portatori d'interesse e comunità
  • Sostenere lo scambio di conoscenze con le autorità locali e regionali attraverso una piattaforma comune con il Comitato delle Regioni.
  • Coinvolgere i giovani attraverso il corpo europeo di solidarietà, ricorrendo all'intero stanziamento di 3,3 milioni di euro destinati all'impiego di volontari a sostegno della conservazione dei siti Natura 2000 e contribuendo attraverso i finanziamenti dell'UE a offrire ai giovani europei altre esperienze transfrontaliere di volontariato o di impiego.
  • Promuovere la sensibilizzazione, utilizzare nuove tecnologie e rafforzare il legame tra il patrimonio naturale e quello culturale, specialmente nel contesto dell'Anno europeo del patrimonio culturale che si celebrerà nel 2018.
  • Proclamare il 21 maggio giornata europea Natura 2000.

Contesto

Le direttive sulla tutela della natura (direttiva Uccelli del 1979 e direttiva Habitat del 1992) sono le pietre angolari della politica europea in materia di biodiversità. Nell'ambito del programma della Commissione "Adeguatezza ed efficacia della regolamentazione (REFIT)" sono state sottoposte a un controllo dell'adeguatezza (fitness check) che ha portato a una valutazione generale della loro efficacia ed efficienza. Il controllo dell'adeguatezza ha coinvolto tutti i portatori d'interesse, registrando un livello record di partecipazione, con la mobilitazione positiva di oltre 500 000 cittadini che hanno espresso il proprio sostegno alle direttive nel corso della consultazione pubblica tenuta dalla Commissione. Il 16 dicembre 2016 la Commissione ha pubblicato le conclusioni sul controllo dell'adeguatezza delle direttive Uccelli e Habitat, in cui si conferma che le direttive sulla tutela della natura rispondono allo scopo fissato ma il raggiungimento dei loro obiettivi e la piena realizzazione del loro potenziale dipendono da un sostanziale miglioramento della loro attuazione in termini tanto di efficacia quanto di efficienza, in collaborazione con diversi gruppi di soggetti interessati negli Stati membri e in tutta l'Unione, per fornire risultati concreti sul campo.
Il piano d'azione è stato predisposto sulla base delle risultanze del controllo dell'adeguatezza da 10 commissari e dal Vicepresidente del Comitato europeo delle regioni, Karl-Heinz Lambertz, visto il ruolo fondamentale che le autorità locali e regionali svolgono nell'attuazione delle direttive.

Per ulteriori informazioni

La Commissione presenta il pilastro europeo dei diritti sociali

Il pilastro stabilisce 20 principi e diritti fondamentali per sostenere il buon funzionamento e l'equità dei mercati del lavoro e dei sistemi di protezione sociale. Nelle intenzioni, esso è destinato a servire da bussola per un nuovo processo di convergenza verso migliori condizioni di vita e di lavoro in Europa. Il pilastro è concepito principalmente per la zona euro ma è applicabile a tutti gli Stati membri dell'UE che desiderino aderirvi. I principi e diritti sanciti dal pilastro sono articolati in tre categorie: pari opportunità e accesso al mercato del lavoro, condizioni di lavoro eque e protezione e inclusione sociali. Essi pongono l'accento sulle modalità per affrontare i nuovi sviluppi nel mondo del lavoro e nella società al fine di realizzare la promessa, contenuta nei trattati, di un'economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale.

Il pilastro è stato preparato dalla Commissione in stretta consultazione con soggetti interessati a tutti i livelli. Esso ribadisce alcuni diritti già presenti nell'acquis dell'UE e nelle normative internazionali, integrandoli in modo da tener conto delle nuove realtà. Assicurare il rispetto dei principi e dei diritti definiti nel pilastro europeo dei diritti sociali è responsabilità congiunta degli Stati membri, delle istituzioni dell'UE, delle parti sociali e di altri soggetti interessati. Le istituzioni europee aiuteranno a definire il quadro e preparare la strada per l'attuazione del pilastro, nel rispetto delle competenze e delle tradizioni di dialogo sociale degli Stati membri. Saranno necessarie ulteriori iniziative legislative affinché alcuni principi e diritti compresi nel pilastro divengano effettivi. Ove necessario, la legislazione dell'UE vigente sarà aggiornata, integrata e applicata più efficacemente.
Fin da oggi la Commissione affianca al pilastro europeo dei diritti sociali una serie di ulteriori iniziative legislative e non legislative concrete, concernenti ad esempio l'equilibrio tra attività professionale e vita privata di genitori e prestatori di assistenza, l'informazione dei lavoratori, l'accesso alla protezione sociale e l'orario di lavoro. Esse illustrano sia la natura delle questioni interessate dal pilastro sia le modalità di realizzazione dei suoi principi e diritti.
Viene inoltre istituito un quadro di valutazione della situazione sociale che misurerà le tendenze e le prestazioni degli Stati membri in 12 aree e valuterà i progressi compiuti in direzione di una "tripla A" sociale in tutta l'UE. I risultati confluiranno nel semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche.
La realizzazione dei principi e dei diritti del pilastro è un processo dinamico. Il pilastro ispirerà le attività condotte nel contesto del semestre europeo e nell'ottica del completamento dell'Unione economica e monetaria, in linea con la relazione dei cinque presidenti. In particolare, esso dovrebbe rilanciare il processo di convergenza all'interno dell'UEM e alcuni dei principi e dei diritti potrebbero fungere da guida per la definizione di standard più vincolanti per la zona euro. Ulteriori iniziative legislative e non legislative potrebbero seguire in futuro, nell'ambito dei programmi di lavoro annuali della Commissione. I fondi europei, in particolare il Fondo sociale europeo, assicureranno inoltre sostegno finanziario per l'attuazione di molti aspetti fondamentali del pilastro.
Prossime tappe
Il pilastro è presentato oggi in due forme giuridiche di identico contenuto: una raccomandazione della Commissione, che ha efficacia a partire da oggi, e una proposta di proclamazione congiunta del Parlamento, del Consiglio e della Commissione. Su tali basi la Commissione avvierà le discussioni con il Parlamento europeo e il Consiglio per assicurare al pilastro un ampio sostegno politico e l'approvazione ad alto livello.
Contesto
L'UE, che è la parte del mondo in cui i sistemi di protezione sociale sono più avanzati e dove le migliori pratiche e le innovazioni sociali sono numerosissime, deve far fronte e adeguarsi a sfide sociali senza precedenti. Sebbene le condizioni economiche e sociali in Europa siano migliorate e l'occupazione abbia raggiunto livelli elevati mai toccati prima, gli strascichi della crisi dell'ultimo decennio sono ancora ampi, e vanno dalla disoccupazione giovanile e di lunga durata al rischio di povertà in molte parti d'Europa. Al contempo, il mondo del lavoro e le nostre società sono in rapida evoluzione: nuove opportunità e nuove sfide emergono dalla globalizzazione, dalla rivoluzione digitale, dal mutamento dell'organizzazione del lavoro e dagli sviluppi sociali e demografici. Le autorità pubbliche a tutti i livelli, le parti sociali e la società civile condividono la responsabilità, oltre che l'interesse, di lavorare insieme per un'Europa più prospera e pronta per il futuro, nella quale sviluppi economici e sociali vadano di pari passo.
La Commissione ha collaborato attivamente con gli Stati membri, le altre istituzioni dell'UE, le parti sociali, la società civile e i cittadini per definire i contenuti e il ruolo del pilastro. A marzo 2016 la Commissione ha presentato una prima stesura del pilastro europeo dei diritti sociali e varato un'ampia consultazione pubblica, che si è conclusa a gennaio 2017 con una conferenza ad alto livello.
Sulla base dei contributi ricevuti durante la consultazione, la Commissione presenta ora la sua proposta di pilastro europeo dei diritti sociali, inteso a garantire nuovi e più efficaci diritti ai cittadini. Il pilastro trae diretta ispirazione dall'esistente ricchezza di buone pratiche in Europa e si basa sul forte corpus giuridico esistente a livello internazionale e dell'UE.
Per ulteriori informazioni

Jean-Claude Juncker su Facebook e Twitter
Valdis Dombrovskis su Facebook e Twitter
Marianne Thyssen su Facebook e Twitter, #SocialRights

Facciamo rispettare la normativa ambientale!!!

La Commissione europea ha adottato un documento di orientamento sull’accesso alla giustizia in materia ambientale che chiarisce le modalità per le persone fisiche e le associazioni per contestare dinanzi ai giudici nazionali decisioni, atti od omissioni di autorità pubbliche connesse al diritto ambientale dell’Unione. In sintesi, le autorità pubbliche che non rispettano i diritti e gli obblighi previsti dalla normativa ambientale possono essere chiamate a risponderne dal pubblico.
Questi orientamenti intendono aiutare le persone fisiche e le ONG a decidere se adire il giudice nazionale. Inoltre possono servire ai giudici nazionali per individuare tutte le sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea di cui dovrebbero tener conto nel pronunciarsi su questioni relative all’accesso alla giustizia in materia ambientale. Infine permettono alle amministrazioni nazionali di prendere atto di eventuali carenze dei loro sistemi giudiziari e alle imprese di capire meglio quali sono i diritti e gli obblighi UE in gioco nelle decisioni, atti e omissioni che le riguardano.
Karmenu Vella, Commissario responsabile per l’Ambiente, gli affari marittimi e la pesca, ha affermato: "La normativa ambientale intende proteggere le persone e la loro salute. Se le autorità pubbliche non rispettano i diritti e gli obblighi previsti da tale normativa, il pubblico può chiamarle a risponderne. I nuovi orientamenti rappresentano un passo importante per far sì che i cittadini si attivino su questioni quali la qualità dell’aria e dell’acqua e la gestione dei rifiuti. Avviando procedimenti in materia ambientale dinanzi ai giudici nazionali, i cittadini possono contribuire a garantire l'applicazione corretta del diritto ambientale in tutta l’Unione europea".
La Corte di giustizia dell’Unione europea ha pronunciato una serie di sentenze che chiariscono le prescrizioni dell’UE sull’accesso alla giustizia in materia ambientale, ad esempio:
  • in che modo i giudici nazionali devono esaminare le argomentazioni secondo cui i piani locali per la qualità dell’aria non prevedono misure sufficientemente efficaci per soddisfare gli standard di qualità stabiliti dalla legislazione dell’UE;
  • il ruolo del pubblico, in particolare delle ONG ambientaliste, nel contribuire a far rispettare negli Stati membri gli obblighi derivanti dalla legislazione dell'UE sulla natura;
  • i criteri di valutazione che i giudici nazionali devono applicare per evitare che costi di contenzioso eccessivamente onerosi impediscano ai cittadini e alle associazioni di esercitare il loro ruolo nella difesa del diritto ambientale dell’Unione a livello nazionale.
Il documento di orientamento presentato oggi riunisce tutte queste sentenze in un unico testo, rendendone così più comprensibile il contenuto e implicazioni.
L’adozione del documento di orientamento sarà seguita da discussioni con gli Stati membri che non adempiono ancora pienamente i loro obblighi, come interpretati dalla Corte di giustizia dell’Unione europea. Tali discussioni proseguiranno inoltre nel contesto del processo istituito mediante il riesame dell’attuazione delle politiche ambientali.
Contesto
L’accesso alla giustizia garantisce che le persone fisiche e le associazioni ambientaliste (ad esempio le ONG) possano, a determinate condizioni, chiedere a un giudice nazionale indipendente di verificare se un’autorità pubblica abbia agito legittimamente nel prendere una decisione o compiere un'atto o un'omissione che incide sui loro diritti. Le garanzie di principio consistono nel diritto di essere ascoltati, nello scrutinio sufficiente da parte del giudice nazionale, in misure per rimediare al problema e in misure per evitare costi eccessivamente onerosi.
Il documento di orientamento è basato sulle disposizioni sull’accesso alla giustizia figuranti nel diritto ambientale derivato dell’UE e sulle disposizioni della convenzione di Aarhus sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale (convenzione di Aarhus), come interpretate dalla Corte di giustizia dell’Unione europea. Il documento di orientamento tratta dell’accesso alla giustizia in relazione a decisioni, atti od omissioni di autorità pubbliche degli Stati membri. Non riguarda le controversie in materia ambientale tra privati né il controllo giurisdizionale degli atti delle istituzioni dell’Unione.
Per ulteriori informazioni

SETTIMANA EUROPEA DELLA GIOVENTÙ: i giovani e la futura politica dell’UE per la gioventù


È in corso l’ottava edizione della Settimana europea della gioventù (1-7 maggio) con un programma ricco di eventi e attività organizzate in tutti e 33 i paesi partecipanti al programma Erasmus+ che, in questo periodo, festeggia i suoi 30 anni di attività. Con lo slogan "Shape it, move it, be it" (Plasmala, muoviti, vivila), si incoraggiano i giovani a partecipare ai dibattiti sul futuro della politica dell’UE per la gioventù, ad andare all’estero con il programma Erasmus+ e a partecipare al Corpo europeo di solidarietà, inaugurato di recente, che offre loro l'opportunità di esprimere la propria solidarietà nei confronti delle persone in difficoltà.

L’iniziativa approfondirà le tematiche della solidarietà, dell’impegno sociale dei giovani, della partecipazione, dell’inclusione, e sarà l’occasione per festeggiare i 30 anni di Erasmus, uno degli strumenti dell’UE più innovativi di partecipazione e valorizzazione della cittadinanza europea.Un’occasione per i giovani under 30 per entrare in contatto con i loro coetanei, acquisire informazioni utili al proprio percorso di crescita e formazione, fare rete e creare sinergie utili alla progettazione in ambito europeo. L’appuntamento è rivolto a 200 giovani italiani, con l’obiettivo di rafforzare la conoscenza delle tematiche connesse ad Erasmus+ e consentirne una sempre maggiore promozione.L’iniziativa, che avrà la media partnership della RAI, rientra nel calendario degli eventi dedicati ai 60 anni dei Trattati di Roma e sarà l’occasione per promuovere e diffondere la cultura europea tra i giovani. Le attività del 4 maggio ruoteranno intorno alle tematiche della Settimana Europea della Gioventù e saranno incentrate sulle testimonianze di giovani che hanno partecipato a progetti di mobilità e iniziative di cittadinanza attiva nell’ambito dell’educazione non formale, realizzando un cambiamento nelle proprie comunità; verranno, inoltre, approfondite le opportunità offerte dal programma Erasmus+:Gioventù attraverso specifici laboratori tematici:
  • La mobilità per l’apprendimento attraverso gli Scambi di giovani
  • Il Servizio Volontario Europeo e il Corpo Europeo di Solidarietà
  • Fai tu il cambiamento! Diventa un change-maker
Il 5 maggio sarà dedicato ai festeggiamenti per i 30 anni di Erasmus: un talk show con il coinvolgimento di istituzioni, associazioni ed esponenti del mondo del cinema, del teatro, dello sport, con l’obiettivo di valorizzare le esperienze di Erasmus+, in particolare nel campo dell’educazione non formale, e promuovere la cittadinanza europea.
Già più di 28 000 giovani hanno aderito al Corpo europeo di solidarietà e i primi partecipanti hanno già iniziato il lavoro sul campo. L'adozione di un progetto di base giuridica dedicata per il consolidamento e l’ulteriore configurazione di questa nuova iniziativa è prevista il 24 maggio.
Durante la settimana i riflettori saranno puntati sulle storie fonte di ispirazione dei fautori del cambiamento e sui loro progetti nel quadro di Erasmus+ che incoraggiano altri giovani a partecipare.

Al via la campagna "L’Europa nella mia regione" 2017: scopri un progetto finanziato dall’UE vicino a te



Prende il via la campagna "L'Europa nella mia regione" e nel mese di maggio centinaia di progetti finanziati dall’UE apriranno le porte al pubblico. Trovane uno vicino a te sulla mappa interattiva. Per consentire ai cittadini di condividere le loro esperienze sono organizzati anche concorsi fotografici e per blogger.
Per saperne di più sulla campagna, visitate questa pagina.

domenica 30 aprile 2017

Senza l’Europa, né sostenibilità né indipendenza


 
Dopo attenta riflessione intervengo nel recente dibattito su sostenibilità/indipendentismo e altro, ospitato da Anthony Muroni nel suo Blog.

Ho letto con interesse le opinioni di Cristiano Sabino, di Bustiano Cumpostu, di Anthony Muroni, Vito Biolchini e di Alessandro Mongili e, in quasi tutte, in un modo o nell’altro, si fa riferimento all’Europa, ambito che seguo da tempo per passione personale e professionale.
Non intendo complicare le cose. Anzi! Spero di dare il mio contributo e qualche elemento di riflessione.
Mi tuffo quindi nell’Agorà di Muroni con due questioni:
– Ê opportuno continuare ad inseguire l’indipendenza, senza aver dimostrato di saper gestire e coltivare l’autonomia?
– Non sarebbe meglio investire su un progetto più ampio e condiviso come l’Europa delle Regioni?
Per quanto riguarda la prima questione, sono da molto tempo fortemente convinto che l’unica via per assicurare alla Sardegna, e a chi ci vive, un’esistenza e un futuro liberi e dignitosi, sia quella di affrancarsi da questo sistema economico-finanziario (sostenuto da una specie di “sistema politico” connivente, opportunamente plasmato, ben oliato e premiato) che sta portando noi e l’intero Pianeta alla rovina.
Dall’altra parte sono anche convinto che per far questo e, quindi, ambire all’indipendenza, non solo da uno Stato ma da un sistema, occorre un elemento fondamentale: un Popolo unito. Elemento che in Sardegna è presente solo in piccolissima parte. È sufficiente guardarsi intorno per notarlo. So che questa affermazione susciterà l’indignazione di qualcuno ma Popolo non si nasce, lo si diventa. Quindi siamo teoricamente ancora in tempo per colmare la lacuna. Basta volerlo.
La via dell’indipendenza, come dicono tutti, è lunga e complessa. Basta guardare la Catalogna, i Paesi Baschi, gli Scozzesi… che, attraverso decenni di lotte, si sono conquistati autonomia e rispetto – non solo da parte dello Stato che li trattiene ma anche a livello internazionale – ma non l’indipendenza. Ogni volta che mi capita di andare in Catalogna o in Euskadi mi vengono i brividi nel constatare il livello di autonomia che hanno raggiunto e coltivato ma, soprattutto, come la usano!
Nei miei primi anni a Bruxelles la Spagna era appena entrata nella “Comunità Europea” e i catalani avevano già li la loro bella lobby, il “Patronat Català Pro Europa”. Sempre nella zona delle istituzioni europee, in una delle vie principali sventolava la bandiera di Euskal Herria.
Oggi, nel 2017, vi invito a fare un salto nel Rond Point Shuman, una famosa “rotonda” di Bruxelles, e vedere come è ridotto l'”ufficio di Bruxelles” della Regione Sardegna. Due misere stanzette subaffittate nella sede della Regione Lazio!
Ma non vi voglio annoiare con questioni di condominio.
In merito alla seconda domanda, ritorno un attimo agli inizi degli anni 90. I tempi di Mario Melis, Euro-parlamentare eletto dai sardi – e non dalle segreterie dei partiti o con il sistema del gratta-e-vinci online, oggi consentiti da una legge elettorale (24 gennaio 1979, n.18) truffaldina con cui, di fatto, la Sardegna tollera di essere discriminata rispetto alle altre regioni -.
Jacques Delors era Presidente della Commissione Europea. Si lavorava tutti all’ “Obiettivo 92”: la libera circolazione delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali in un grande Mercato Unico Europeo di oltre 320 milioni di consumatori. Il Muro di Berlino era appena stato abbattuto.
Un fermento europeista percorreva l’Europa e tutte le capitali degli allora 12 stati, che in breve sarebbero diventati 15. Si iniziava a parlare di Unione Politica ed il nuovo Trattato di Maastricht, con la creazione di una nuova Istituzione, il Comitato delle Regioni, poneva le basi per un futuro probabile: L’Europa delle Regioni. Quella che, già tanti anni prima, veniva auspicata da Einaudi(*) e dagli altri “padri fondatori”.
Un Sardo, Mario Melis, che ebbi l’onore di conoscere, contribuì fortemente a quella conquista delle regioni europee e di noi “europeisti sino al midollo”. Conservo ancora le copie cartacee del suo intervento al Parlamento Europeo nel febbraio del 1990 e della sua Relazione alla “II Conferenza Parlamento Europeo-Regioni della Comunità” che si tenne a Strasburgo nel 1991.
Si trattava, tra l’altro, del “ruolo delle regioni, quali forze emergenti per articolare e organizzare una moderna democrazia nel governo dell’Europa”, e della “Rappresentanza delle regioni e della loro partecipazione all’elaborazione, applicazione e valutazione delle politiche strutturali e delle politiche comuni”.
Ma torniamo ai giorni nostri.
Purtroppo l’Europa è andata verso un’altra direzione, divenendo un comodo giocattolino degli stati membri. Anzi, di qualche Stato membro o forse solo di uno. Noi “europeisti sino al midollo” abbiamo perso diverse battaglie. Ma la Guerra non è finita. Nonostante coloro che, con EXIT o minacce di EXIT, deposte le armi scelgono il disonore della ritirata.
L’Europa dei Popoli. L’Europa delle Regioni. Ecco l’Europa che vogliamo. Ecco il grande ideale per cui vale la pena di continuare a lottare!
Poi rientro in Sardegna, mi guardo intorno e mi chiedo: perché continuare testardamente a percorrere un cammino solitario, invece di investire su un progetto comune come l’“Europa delle Regioni”, condiviso con le altre regioni e “nazioni senza stato” europee?
Chiudo con qualche parola sulla Sostenibilità, divenuta ormai un comodo slogan buono per tutte le stagioni e dietro cui si celano scelte che di sostenibile hanno ben poco (e questa giunta regionale ne sa qualcosa). Oggi la sostenibilità è un concetto considerato da troppi come “studiatamente opaco”, se non addirittura “ambiguo” e sulla sostenibilità, purtroppo, ci si può costruire di tutto.
Se si intendesse usare la Sostenibilità come base per un progetto politico, occorrerebbe chiarirla bene, ripulirla e riportarla alle origini. Cosa non facile se non impossibile.
Personalmente, ritengo che per fondare una nuova proposta politica che sia credibile e efficace, occorra avere il coraggio di ispirarsi ai principi della Decrescita e, in particolare, agli 8 punti programmatici proposti da Serge Latouche. Sembrano scritti per noi!
(*)”Scrivevo trent’anni fa e seguitai a ripetere invano e ripeto oggi, spero, dopo le terribili esperienze sofferte, non più invano, che il nemico numero uno della civiltà, della prosperità, ed oggi si deve aggiungere della vita medesima dei popoli, è il mito della sovranità assoluta degli stati. Questo mito funesto è il vero generatore delle guerre; desso arma gli stati per la conquista dallo spazio vitale; desso pronuncia la scomunica contro gli emigranti dei paesi poveri; desso crea le barriere doganali e, impoverendo i popoli, li spinge ad immaginare che, ritornando all’economia predatoria dei selvaggi, essi possano conquistare ricchezza e potenza.”.
Luigi Einaudi. Da: La guerra e l’unità europea – Discorso alla Costituente, 29 luglio 1947.

mercoledì 26 aprile 2017

Meccanismo per collegare l'Europa: Bando da 800 milioni di euro per il settore energetico

La Commissione europea ha pubblicato un bando da 800 milioni di euro per progetti di interesse comune (PIC) nel quadro del Programma di lavoro 2017 del Meccanismo per collegare l'Europa (Connecting Europe Facility - CEF), in relazione al settore Energetico.

Cos'è il CEF (Connecting Europe Facility)?

Il Meccanismo per collegare l'Europa (Connecting Europe Facility, CEF) mira ad accelerare gli investimenti nel campo delle reti transeuropee e a stimolare gli investimenti sia pubblici che privati, aumentando nel contempo la certezza del diritto, nel rispetto del principio della neutralità tecnologica. L'MCE dovrebbe consentire di sfruttare al meglio le sinergie tra i settori dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell'energia, rafforzando in tal modo l'efficacia dell'intervento dell'Unione e permettendo un'ottimizzazione dei costi di realizzazione.
Le risorse a disposizione per il periodo 2014-2020 ammontano a oltre 33,2 miliardi di euro di cui:
  • oltre 26 miliardi di euro nel settore dei trasporti per migliorare i collegamenti transfrontalieri;
  • oltre 5,8 miliardi di euro nel settore dell'energia, al fine di modernizzare e ampliare le infrastrutture energetiche e  aumentare la sicurezza degli approvvigionamenti;
  • circa un miliardo di euro per le telecomunicazioni, con l'obiettivo di sviluppare soprattutto le reti a banda larga ed i servizi digitali.

Cosa sono i Progetti di Interesse Comune (PIC)? 

L'ingente fabbisogno di investimenti nelle infrastrutture energetiche è alla base del regolamento proposto nel 2011 sugli orientamenti per le infrastrutture energetiche transeuropee (orientamenti TEN-E). Tali orientamenti istituiscono un quadro strategico per la visione di lungo periodo nel settore delle infrastrutture energetiche dell'UE e introducono il concetto di "progetto di interesse comune". Essi stabiliscono una serie di corridoi prioritari per le infrastrutture strategiche nei settori dell'energia elettrica, del gas e del petrolio e tre aree prioritarie di rilevanza unionale per infrastrutture quali le autostrade elettriche, le reti intelligenti e le reti di trasporto del biossido di carbonio.

Potranno accedere ai finanziamenti del bando CEF Energy 2017 i progetti che rientrano nella lista dei PIC individuati dalla Commissione Europea.

Per quanto riguarda l'Italia i progetti riguardano:
  • le interconnessioni con Austria, Francia, Malta, Montenegro, Slovenia e Svizzera,
  • l'aumento della capacità di trasmissione e il reverse flow tra Svizzera e Italia,
  • il gasdotto TAP, che dovrebbe portare in Italia il gas azero, passando per Grecia e Albania, con approdo in prossimità di San Foca, in provincia di Lecce,
  • il gasdotto Poseidon, che dovrebbe connettere Grecia e Italia, con approdo in prossimità di Otranto
  • il progetto TAL Plus, per l'espansione della capacità dell'oleodotto transalpino tra Trieste e Ingolstadt, in Germania.