lunedì 4 marzo 2024
sabato 3 settembre 2022
ITALEXIT?
Purtroppo anche in Sardegna sento parlare di robe tipo: "italexit". Non solo per ignoranza ma anche con il solito, squallido, obiettivo elettorale di dare la colpa dei nostri problemi a qualcun’altro o a qualcos’altro tranne a noi stessi. In questo caso si tratta di una Regione e di un Paese, l'Italia, che fottendosene del grande contributo che hanno dato al processo di costruzione europea, da decenni hanno scelto di essere l'ultima ruota del carro in Europa.
Mi soffermo solo su una tra le istituzioni europee che alla gran parte dei sardi e delle sarde non interessano: Il Parlamento Europeo, la massima Assemblea dei cittadini e delle cittadine d'Europa.
I sardi e le sarde, con la legge n. 18 del 24 gennaio 1979 sulle “Elezioni dei rappresentanti dell´Italia per il Parlamento europeo” (per favore non sbolognatemi il solito discorsetto neo-colonialista di "legge dell'Italia tiranna") di fatto hanno deciso di auto-discriminarsi e di non esprimere democraticamente i propri rappresentanti in seno alla massima Assemblea europea. Ciò salvo nel caso in cui qualche siciliano rinunci o i partitini si mettano d'accordo per mandarci qualcun@ (in genere “trombat@” a livello regionale o nazionale) che poi batte tutti i record di assenze ma si intasca felicemente lo stipendietto di oltre 7000 € al mese di soldi nostri.
Sono anni che, in solitudine e inutilmente, ne parlo, ne scrivo, protesto....(https://euyou.blogspot.com/search?q=legge+elettorale+).
Il contributo della Sardegna al processo di costruzione europea? Forse iniziava già con quell’antifascista…Fondatore del partito sardo d’azione…Come si chiamava….
Ahhh: Emilio Lussu! Vi ricordate di lui? Quel sardo che lottava contro il fascismo spostandosi in Europa per seminare gli ideali di Giustizia e di Libertà ....Daii, quello che se la prendeva con l’ipocrita strumentalizzazione del mito della “sardità”, ben consapevole che la Sardegna fosse «la regione più arretrata d’Europa»?
E di quell’altro sardo, vi ricordate? Ajò....Di Mario Melis! Anche lui pezzo grosso del PSd’Az. Ebbi l’onore di conoscerlo a Bruxelles quando era Euro-Parlamentare. Seguivo con passione il suo lavoro che contribuì all'importante conquista delle regioni e dei comuni di tutta l'Europa: la creazione del Comitato Europeo delle Regioni.
Un futuro possibile:l'Europa dei Popoli! L'Europa delle istituzioni che più di altre li rappresentano: le Regioni. Un grande progetto di Europa condiviso con altre regioni o “nazioni senza stato” europee, dove proprio questi ultimi, gli stati, non hanno più nessun senso di esistere. Conservo ancora le copie cartacee dei suoi interventi al Parlamento Europeo e alla “II Conferenza Parlamento Europeo-Regioni della Comunità”, dove insisteva sul “Ruolo delle regioni, quali forze emergenti per articolare e organizzare una moderna democrazia nel governo dell’Europa”…..Ripeteva spesso: “…da soli non si va da nessuna parte….”.
Comprendo le circostanze “elettorali” ma, per favore, smettetela di prendere in giro la gente. Prima di uscire dall’Europa proviamo almeno a rientrarci, da protagonisti, com’eravamo un tempo.
In ogni caso: alle imminenti elezioni NON voterò nessun partito o movimento che nel programma non prenda seriamente in considerazione il ruolo della nostra regione e dell'Italia in Europa e, soprattutto, la modifica alla legge di cui si tratta.
PS: Se vi serve una mano chiedetela, invece di stare li a scopiazzare malamente le cose che scrivo, come spesso avviene...
sabato 25 settembre 2021
INDIPENDENTISMI E EUROPA DELLE REGIONI, L'OMBRA DI UN DIBATTITO SEMPRE APERTO
Ciò che è accaduto qualche giorno fa in Sardegna con l'arresto di Puidgemont - che oggi può tornare in Belgio grazie ad una immunità di cui, purtroppo, una decina di suoi "compagni di lotta" non hanno potuto beneficiare - mi ha riportato ad una mia nota pubblicata qualche anno fa ma in buona parte ancora attuale. Si tratta di un dibattito mai nato e che io, nel mio piccolo, non sono ovviamente in grado di avviare....Può darsi anche che si tratti di un dibattito "scomodo" perchè turba le aspettative di chi, in Sardegna, sulla brezza dello stanco "dibatito" attuale ci naviga da decenni, con i risultati che sono quotidianamente dinanzi ai nostri occhi, in particolare in tema di benessere, felicità, miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro nella nostra Isola e non solo.
Approfitto anche per stimolare un doveroso approfondimento circa la complessa situazione politica catalana (qui un ottimo articolo di #RiccardoPennisi), sulla controversa figura di Puidgemont e sulla ancor più controversa figura del suo mentore, Jordi Pujol.
Ecco una parte della mia nota:
domenica 30 aprile 2017
Senza l’Europa, né sostenibilità né indipendenza
– Ê opportuno continuare ad inseguire l’indipendenza, senza aver dimostrato di saper gestire e coltivare l’autonomia?
– Non sarebbe meglio investire su un progetto più ampio e condiviso come l’Europa delle Regioni?
Ma non vi voglio annoiare con questioni di condominio.
Purtroppo l’Europa è andata verso un’altra direzione, divenendo un comodo giocattolino degli stati membri. Anzi, di qualche Stato membro o forse solo di uno. Noi “europeisti sino al midollo” abbiamo perso diverse battaglie. Ma la Guerra non è finita. Nonostante coloro che, con EXIT o minacce di EXIT, deposte le armi scelgono il disonore della ritirata.
Poi rientro in Sardegna, mi guardo intorno e mi chiedo: perché continuare testardamente a percorrere un cammino solitario, invece di investire su un progetto comune come l’“Europa delle Regioni”, condiviso con le altre regioni e “nazioni senza stato” europee?
Luigi Einaudi. Da: La guerra e l’unità europea – Discorso alla Costituente, 29 luglio 1947.
mercoledì 20 maggio 2015
UN ANNO DI EUROGAZZOSA
giovedì 22 maggio 2014
I 4 PUNTI PER PORTARE L'EUROPA IN SARDEGNA
Cio' e' possibile unicamente dando un segnale FORTE e DECISO: NON ANDANDO A VOTARE IL 25 DI MAGGIO e, in ogni caso, sino a quando non verrà modificata la legge n. 18 del 24 gennaio 1979, che disciplina le “Elezioni dei rappresentanti dell´Italia per il Parlamento europeo”. Quella legge, voluta e conservata con cura dalle lobby dei partiti, costringe la Sardegna in un collegio unico “delle Isole” con la Sicilia, facendo della nostra Isola la Regione meno rappresentata in Europa. E' una questione di RISPETTO per una Regione che tanto ha dato e ancora tanto ha da dare all'Europa e che non merita di vedersi, di fatto, privare impunemente del diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni del PE (Carta Europea dei diritti fondamentali dell'UE, art.39) o veder limitata da un sistema becero e mafioso, la propria "libera espressione sulla scelta del corpo legislativo" (CEDU, art.3).
2) ORGANIZZARE IL SITEMA REGIONALE.
L'Europa non e' uno scherzo! Se e' vero che oltre il 90% della legislazione che applichiamo proviene dall'UE non possiamo continuare a lasciare tutto nelle mani di persone incapaci e senza scrupoli, che mirano unicamente all'interesse loro e delle lobby che le sostengono. LA CRISI SONO LORO!!
Cio' che si discute e decide a Bruxelles DEVE essere discusso e analizzato nel nostro Consiglio regionale e nei nostri consigli comunali, con il coinvolgimento dei cittadini, delle imprese e delle associazioni, cosi come si fa per la legislazione nazionale e regionale. Dobbiamo dire la nostra su tutto cio' che, direttamente o indirettamente, e' in grado di avere ripercussioni sul nostro benessere e sul futuro nostro e dei nostri figli. BASTA! Smettiamola di prendere per buono tutto cio' che proviene dall'UE!!! NON E' LA SARDEGNA CHE DEVE ENTRARE IN EUROPA (qualcuno si dimentica che siamo tra i membri fondatori)! E' L'EUROPA CHE DEVE ENTRARE IN SARDEGNA!!! Per questo, come si fa nella gran parte dei paesi civili, occorre rivedere il nostro sistema di relazioni internazionali e con l'UE, STRUTTURANDO UNA NOSTRA LOBBY A BRUXELLES, tale da assicurare una presenza costante e qualificata laddove vengono trattate, direttamente o indirettamente, questioni legate ai nostri interessi.
sabato 3 maggio 2014
Renato Soru e il NON voto alle europee
A Renato Soru faccio comunque i migliori auguri e spero di cuore che lo eleggano....ma in Sicilia!
mercoledì 30 aprile 2014
Il PD apre la campagna elettorale per le europee
Proviamo a ricercare dove fosse l'attuale impeto europeista quando il PD era al governo della Regione insieme a Soru. Nella bocciatura delle modifiche alla legge elettorale? Forse nelle centinaia di migliaia di € restituite a Bruxelles, o nelle risorse usate per finanziare progetti senza risultati o che hanno generato solo disperazione? Magari nel carrozzone della Progettazione Integrata? O di quel pozzo senza fondo che e' stato Master&Back, che ha scatenato su tanti giovani tirocinanti sardi, dotati di borse di studio milionarie, l'invidia dei loro colleghi stranieri e persino di qualche dirigente, spesso meno retribuito dei nostri rampolli? Forse nel considerare Quirra come strategica per gli interessi della "Fortezza Europa" e della sua politica di "difesa"? O nel modo in cui si "gestiva" l'ufficio di Bruxelles della Regione Sardegna? Il PD che intende "portare a Bruxelles il contributo delle isole della "frontiera mediterranea"..Come? Con il fallimentare programmino europeo a conduzione familiare denominato ENPI, di cui la Regione si vanta di essere "Autorita' di Gestione"? Queste sono le premesse e queste sono le esperienze concrete che il PD mette in campo per la "creazione del nuovo Stato europeo"!!
In ogni caso: tanti motivi in piu' per non andare a votare il 25 maggio prossimo.
martedì 29 aprile 2014
NON VOTERO' ALLE ELEZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO. ECCO LA MIA PROTESTA SOLITARIA E SILENZIOSA
mercoledì 9 aprile 2014
SARDEGNA E ELEZIONI EUROPEE: BOTTA E RISPOSTA CON IL PARLAMENTO EUROPEO
vi ringrazio per la cortese risposta e vi prego di ringraziare al riguardo il Presidente Schulz al quale, per conoscenza, ho inviato la nota da me indirizzata al Presidente Matteo Renzi.
- Il problema da me sottoposto alla vostra conoscenza è comunque materia trattata dalla Carta Europea dei diritti fondamentali dell'UE, in particolare all'art.39, che vorrebbe garantire a tutti i cittadini e cittadine europee il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni del PE.
Inoltre,"la libera espressione dell’opinione del popolo sulla scelta del corpo legislativo" fa parte dei principi sanciti dalla CEDU (art.3).
Disposizioni e principi democratici di fatto inapplicati in Sardegna riguardo alle elezioni europee.
- Quanto accade in Sardegna in merito alla legge elettorale italiana che governa la materia, e' suscettibile di gravi ripercussioni dal punto di vista dell'affluenza dei cittadini alle urne. Nell'Isola si sta infatti consolidando un movimento di opinione - di cui anche io stesso faccio parte - che, stante la situazione che vi ho illustrato, non si recherà a votare il maggio prossimo.
Considerati anche i dati che voi stessi ponete a disposizione, da cui emerge un preoccupante livello di astensionismo, mi preme umilmente constatare che la massima Assemblea europea sottovaluta quanto da me espresso nella lettera al Sig. Renzi.
Per questi motivi, da cittadino europeo, non ho potuto fare a meno di rendervi partecipi, anche se solo per conoscenza, della grave situazione relativa alla mia Isola che, evidentemente, non può che contribuire ad aggravare la perdita sia di credibilita' dell'UE che dell'interesse verso la prossima tornata elettorale.
Nel ringraziarvi ancora porgo cordiali saluti.
Sergio Diana
martedì 25 marzo 2014
L'ISOLA CHE NON C'E'...IN EUROPA. PRIMA PUNTATA
Alla C.A. Del Segretario del
Partito Democratico e
Presidente del Consiglio dei Ministri
Sig.Matteo Renzi
segretario@partitodemocratico.
C.p.c.
Al Presidente del Parlamento Europeo
Sig. Martin Shulz
martedì 11 marzo 2014
L'EUROPEO QUALUNQUE
Se anche avessi avuto una minima ambizione di candidarmi alle prossime elezioni europee questa, come mi aspettavo, sarebbe stata in ogni caso troncata sul nascere e senza appello!
1) perche' l'attuale legge elettorale, come denuncio da oltre 7 anni, non ci da la possibilita' di eleggere democraticamente i nostri rappresentanti al PE;
2) Perche', figuriamoci se un "europeo qualunque" come me, fuori dal giro delle lobby politiche locali, italiane e "europee", puo' avere qualche chance di competere con con oltre 4 milioni di siciliani o con coloro che, come nel caso che vi propongo, vengono sponsorizzate dall'ultimo politico alla moda, il giovane greco Tsipras.
Non ho nulla contro Elena Ledda, che considero una brava cantante, e non conosco Simona Lobina.
Dunque posso solo scendere nel merito della loro candidatura, fatta da un giovane greco che, attualmente, e' entrato nelle grazie del PD e delle altre lobby partitiche della "gauche caviar" italiana e europea che lo favoreggiano.
Per quanto mi riguarda, qui si tratta semplicemente del fatto che si impongono delle candidature ad un Popolo, privato al contempo della possibilita' di eleggere i propri rappresentanti.
Se e' questo il buon esempio di "altra Europa"...Beh..come inizio non c'e' male!
Ho letto il "PIANO IN 10 PUNTI CONTRO LA CRISI, PER LA CRESCITA CON GIUSTIZIA SOCIALE E IMPIEGO PER TUTTI". La ricetta di "altra europa" che propone Tsipras e' sempre quella. Di "altro" non ha nulla se non i soliti slogan ma in salsa sostenibile, farciti di new deal, conditi con qualche pizzico di "giustizia sociale" e serviti nella mensa aziendale del "processo partecipato".
Il tutto perfettamente in linea con il principio-guida delle lobby che lo sostengono, ossia: "cambiare tutto per non cambiare nulla"!
Mi occupo di queste cose da quasi trent'anni e vi assicuro che di "proposte" nuove come quella ne ho visto tante, troppe.
All'inizio della mia carriera di giovane lobbysta rampante a Bruxelles, le accoglievo con entusiasmo perche' erano fondamentali per il mio lavoro. Piu' cantanti, piu' attori, piu' atleti, scrittori, giornalisti e politichetti da strapazzo arrivavano a Strasburgo e a Bruxelles e meglio era per noi. Ce li pappavamo in un sol bocconcino.
Poi ho cambiato idea e nel tempo mi sono dissociato da quella Europa che, per loro, era sempre "altra".
Da quasi 10 anni, attraverso il mio umile blog, denuncio e propongo.
L'unico risultato che ho ottenuto sinora e' stato che mi hanno copiato l'acronimo "euyou"!!!
Beh! Per un "europeo qualunque" e' gia' qualcosa.
Auguro buone elezioni europee a tutti.
Per quanto mi concerne, per l'ennesima volta, non andro' a votare.
Non intendo legittimare ne questa ne, tantomeno, l'"altra" Europa di Tsipras e delle lobby che lo sostengono.
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domenica 2 febbraio 2014
Un Parlamento Sardo....
martedì 21 gennaio 2014
CAMBIAMO QUELLA LEGGE!!!
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Nel suo consueto "pacchetto di decisioni" circa l’avvio di procedure di infrazione nei confronti degli stati membri, la Commission...
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Questa Commissione europea ha adottato ulteriori finanziamenti per la produzione di munizioni e, in generale, per "potenziare la capaci...











